C’era un gioco d’infanzia, di quelli che si fanno con niente: due dita, un avambraccio, qualche pizzicotto e molta immaginazione. Si chiamava “il contadino”. "Per chi non lo sa - dice Pan Dan - ecco un 777 (sottotitoli per non perspicaci). Iniziava così: uno porgeva l’avambraccio e l’altro ci camminava su con le dita fingendosi un contadino. Una zappata di qua (una serie di graffi), una piantata più in là (pizzichi su pizzichi), pioggia, grandine, lampi e vento, et voilà: sulla pelle torturata dalle sevizie apparivano le famose fragoline figlie del martoriamento".

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