Biografia PHARM

18/09/2012 - 17:52 Scritto da PHARM PHARM 0
C’è post-rock e post-rock. Il primo è quello asfittico delle band ripiegate su se stesse, in loop con il verbo osannato da Simon Reynolds: roba da vecchi sapientoni impolverati su estetiche consunte e oltremodo noiose. Il secondo e più fruttifero, è quello che ogni giorno si sa rinnovare, prendendo spunti dal jazz, dall’elettronica, dalla musica classica contemporanea e da mille altri viaggi musicali. E’ su questa linea che nasce il disco d’esordio dei Pharm. Dopo aver girato i palchi di mezzo mondo e aver collaborato con numi tutelari della scena underground e non, la band romana ci presenta un trip cosmico che prescinde dai generi, collocandosi in una zona altamente esplosiva, fatta di collisioni e di micce a coda brevissima, che guardano al cielo cosmico del prog jazz anni Settanta di Canterbury, alla Germania del krautrock dei Can o alle visioni del Miles Davis più elettrico. Incasellare i fuochi d’artificio del quintetto con tag più o meno limitanti sarebbe però un delitto. I ragazzi viaggiano infatti su più binari: non c’è solo la musica ad accompagnare il loro viaggio. Sul palco usano clip video self-made, film e riprese dal vivo che si fondono con ritmi sfaccettati, ipotesi soniche ardite, squarci di chitarre, maledizioni di synth e remix di suoni da stelle lontanissime. I ricordi di pianeti extraterrestri vengono captati da antenne oniriche e amplificati su spiagge e paesaggi electroambient (“Q”), alternando sprazzi di jazz-rock che ricordano i nobili padrini Tortoise (“Western Machines”), o il funk mutante delle colonne sonore dei nostrani Calibro 35 (“Sorbetto”). La visione di una nuova possibilità di fare musica viene ampliata dalle diavolerie analogiche (il theremin di “Joe Chip”) e dagli assoli in stile Coltrane (“L’africano”), senza insabbiarsi in spocchiosi tecnicismi. Il non appartenere a scene definite è il quid che promuove l’eccellenza del combo romano, già testato su molti palchi. Una guida galattica per autostoppisti post-rock. I Pharm sono un collettivo audio-video attualmente formato da Fabio ‘Reeks’ Recchia (percussioni, live electronics e programmazione video), Cristiano ‘Defa’ De Fabritiis (batteria e live electronics), Claudio Mosconi (basso), Matteo d’Incà (chitarra) e Alessandro ‘Byruzz’ Rebecchi (videomanipolazioni). Il gruppo ha iniziato a sperimentare l’interazione fra suoni e immagini dal 2009; il disco d’esordio è stato registrato tra il 2009 e il 2010 e raccoglie sia materiale improvvisato in studio, sia estrapolato da session di prove per uno spettacolo nella sala concerti del Brancaleone. Il tutto è stato poi re-editato da Fabio Recchia nel suo studio romano Hombrelobo, con l’aggiunta di take e arrangiamenti presi dai concerti della band. I Pharm hanno già suonato in tutta Italia e in Giappone nel maggio del 2010. I membri della band collaborano e hanno lavorato con molti artisti internazionali e italiani, tra i quali Filippo Gatti, Alessandro Baricco, Fabrizio Bosso, Joe Lally, Okapi, Tristan Honsinger, Mike Cooper, Niccolò Fabi, Katia Labèque, Nohaybandatrio, Zu, Damo Suzuki, Germanotta Youth e Israel Varela.

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