Pheromones

Pheromones

Pheromones

2023 - Punk, Punk-funk, Pop punk

Descrizione

Band "heavy pop" trentina composta da quattro elementi, i PHEROMONES sono la nuova leva dell’etichetta italo-americana WWNBB, per cui il 20 ottobre 2023 pubblicano il loro primo e dirompente LP omonimo.

In questo nuovo lavoro discografico, la band gioca su due registri in contrapposizione eppure perfettamente amalgamati tra un brano e l'altro.
Da una parte c'è la solarità energica di un certo indie anni '90 e 2000, nei territori di Gossip, Le Tigre e Death Valley Girls: canzoni da ballo punk ipercinetiche con un marcato accento riot grrrl dato dal canto di Margherita (risaltato da canzoni come Wake Up, il singolo del disco; oppure Brain Shock, il frizzante brano di apertura in odor di Breeders). Dall'altra ritroviamo ritmiche tribali e cupe sovrastate da una chitarra al vetriolo trionfalmente noisy, memori dell'estetica post-punk più ossessiva, in accordo con il minimalismo urlato e a tratti disperato dei testi (basti ascoltare la sincopata e tagliente Alcoholwhore o la ruvida e sensuale Dancing Queen; due facce diverse di un unico vissuto al femminile raccontato nell'arco di tutto l'LP).

Nel terzo episodio dell'album, No Flowers, la band parte dai colori più saturi del punk funk per poi declamare in un tripudio di distorsioni il nichilismo di un testo basato sulla negazione («I got no fear for my life. I got no money for my drugs. I got no music for my dance. I got no love for myself. I got no tears for myself»). La successiva Nothing vira verso i toni più malinconici e rassegnati di un'incomunicabilità sentimentale consapevole, riconvertititi musicalmente in rabbiosa energia da un sorprendente riff hard rock dal sapore seventies, su cui la voce riacquista determinazione e urlata potenza. In Sick Love, l'esperienza dell'amore non può che rivelarsi rinunciataria dinanzi alla mancanza di reciprocità, così non resta che fare tabula rasa dei propri sentimenti («I'm not really sure how deep is your love so I wish to destroy my love for you») e, come nella conclusiva Honey, ribellarsi in toto ad ogni prospettiva di rapporto tossico («Ehi honey, I don't wanna be your best drug»).

8 tracce che si muovono in bilico tra suggestioni musicali disparate, in un continuo gioco di equilibri tra spensieratezza e disagio: una combinazione esplosiva capace di investire l’ascoltatore come un fiume in piena attraverso una sezione ritmica frenetica e galoppante che dialoga con una vocalità rivoltosa e tagliente, il tutto amplificato dalle sferzate di chitarra che colpiscono come un inaspettato pugno allo stomaco.

Credits

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia