33ORE Quando vieni 2009 - Folk, Alternativo

Quando vieni precedente precedente

Al piccolo fiocco di neve iniziale, tanto fragile che bastava un soffio per scioglierlo, si è venuta aggiungendo massa. Neve su neve, appallottolata e sempre più compatta, ben amalgamata. In comunicazione si chiama effetto valanga. Musicalmente si direbbe un progetto che è cresciuto e maturato, con una gestazione lunga e a volte difficile, ma portato avanti con passione e un pizzico di cocciutaggine, che non fa mai male.

"Quando vieni" è l'ultima uscita di Garrincha Dischi, la piccola etichetta bolognese di cui 33ore è promotore attivo. 33ore, cioè Marcello Petruzzi. L'abbiamo conosciuto nei Caboto e nei Franklin Delano, e nelle incursioni in altre band come i Blake/e/e/e e i Massimo Volume, prima della reunion attuale. Ora però Marcello si è fatto avanti da solo. Ha messo insieme idee, testi e esigenze che avevano fretta di essere messe su bianco. Che avevano l'urgenza di essere comunicate.

Un progetto solista, cantautoriale, di quelli in cui si mette un po' a nudo l'anima, e anche il cuore. Canzoni che sono nate piccole e che sono poi cresciute, grazie all'aiuto dell'aggiunta progressiva di strumenti, suoni, persone. Uno spazio che si è riempito mano a mano che cresceva la voglia di costruire davvero qualcosa che potesse avere forza e autonomia. Che è diventato più credibile e vivo.

L'atmosfera di base è triste, e i riferimenti semantici lo confermano. Ci sono le mancanze, le distanze, la fatica e la polvere. Non c'è molto sole, ma pioggia e pozzanghere. Non c'è estate, ma il freddo di gennaio. Un disco notturno, con dentro un sacco di posaceneri pieni, di pezzi di vetro e una buona parte di vita vissuta buttata su carta e resa in musica. Musica che rispecchia il mood, in quasi tutte le sfaccettature elencate: un cantautorato rock che ospita sfumature varie dal folk all'indie, con una predilezione (quasi scontata) per i suoni acustici e le melodie calme. A tratti quasi calmierate, come riflessioni autoimposte e tempi dilatati a cui ancorarsi per cercare risposte, conferme e sprazzi di evasione.

Parole spesse, profonde. Musica che ci mette parecchio a convincerti, che ti si posa addosso come un macigno: bisogna addentrarsi tra gli strati per capire che in realtà è fatto di gentilezza e cura. Per appropriarsi di queste storie ed allontanarsi da un primo giudizio, forse non troppo positivo. E allora da qui tocca ripartire, per trasformare al meglio energia grezza, levigarla fino a farla brillare. Togliere la polvere, insomma. Scostare la tenda per far entrare un po' di sole. Che di raggi ce ne sono, e la prova è che i sorrisi si sentono meglio di quanto si vedano.

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La recensione Quando vieni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-03 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • emilianocalori 14 anni fa Rispondi

    Mi piace:)

  • chantalle 15 anni fa Rispondi

    Bello.Bravo.Ciao.
    (che detta così sembra la scelta della mascotte dei mondiali)