Frost Ludotech 2009 - Pop, Elettronica, Alternativo

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Anno 2008, provini di X Factor. L'unico "Sì" di fronte alla prova di un gruppo di pazzi in occhiali di plastica fluo e pantaloni sgargianti arriva dall'incompetente Simona "tuta di ciniglia" Ventura. E quell'incompetente dimostra di avere l'occhio più fino e la mente più aperta rispetto agli "acculturati" colleghi Maionchi&Morgan. Non che l'esclusione sia stata un male, chiaro: non ce la sentiamo ancora di consigliare la via del talent-show a un gruppo che il talento ce l'ha veramente. E in effetti ci chiediamo, forse con un po' di cattiveria: che sia stato proprio questo talento la causa del "no" di Morgan? Che avesse paura di un dirottamento dei fan di vecchia data sul quartetto umbro? Non avrebbe avuto tutti i torti, visto che Bluvertigo è la parola che salta in testa con maggior frequenza durante l'ascolto di "Ludotech", a partire dalla traccia 1 "Disco Overdrive". E ancora, "Esplicito" e "My Friend Syd", elettro-pop dai testi ironicamente sentenziosi proprio come quelli dei tempi d'oro del Castoldi. Citazionismo anni 80 a gogò, esatto, ma non solo: disseminate ad arte, si trovano tracce di anni 90, techno-pop, disco-indie, New Wave, Blur, Subsonica, riff all'inglese, ritmi caraibici, elettro-punk, intelligenza non spocchiosa, neo-glam. Un ideale di musica divertito, divertente e onnivoro, che potrebbe farne dei nostrani Dandy Warhols (nome citato non a caso: fra i credits dell'album figura il nome di Tony Lash, in passato al lavoro con la band di Portland). Chiamatelo fattore X, chiamatelo come vi pare. Loro ce l'hanno, e se qualcuno pensa di no si merita le Yavanna.

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La recensione Ludotech di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-09 00:00:00

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