Samuel Katarro The Halfduck Mystery 2010 -

The Halfduck Mystery precedente precedente

"The Halfduck Mystery" è un oggetto non identificato. Ma perchè avventurarsi dunque? Semplice: perché quando lo si è fatti girare per più di 20 minuti nel lettore, arriva una versione meravigliosamente a fuoco di una sinfonia acida per spettri e ombre antropiche. Una palude di fantasmi che si muovono lungo minuti schizoidi, attraversando un gioco di variazioni melodiche inanellate con un preciso disegno strutturale ora su un beat tiratissimo, ora su tempi sospesi, fra paludi elettriche e zattere cariche di zucche intagliate da oboe e violino. Samuel Katarro richiude in un baule impolverato le ballate acustiche, le filastrocche stralunate e i vagabondaggi nel blues strumentale e dà alle stampe una seconda prova che è prima di tutto un saggio della sua immensa capacità creativa, del suo fervore allucinato in grado di partorire mostri e visioni, favole e incubi, della sua destrezza compositiva. Un viaggio nel "lato oscuro della Luna", che riesce nell'intento di rendere prassi musicale quello che per natura nasce alterato. Una bizzarria temeraria: introspezione musicale lisergica che ha una nervatura spiccatamente sixties con bagni acidi e parti rumoristi sanguinolenti. Si circonda di una "Tragic Band" e sventra spiragli di comunicatività da tutti i pori.

Katarro si aggira tra una rada selva di suoni, con una grazia svagata, il mood psichedelico di ritorno, un'orchestra timburtiana, mentre il cielo si apre e le nuvole sembrano correre a una velocità inversamente proporzionale al decelerare dei battiti cardiaci. Nulla è stato sacrificato dell'urgenza originaria e la voglia di sperimentare, ricercare, contaminare, è la vera cifra portante oggi di Alberto Mariotti. "The Halfduck Mystery" è un album in cui mai si profila la costrizione della materia. Melodie, suoni, timbriche invitano ad un ascolto sensoriale, ove partecipa tutto il corpo. Ma soprattutto è libera la forma di essere o non essere struttura, nonché di mettere in discussione la scelta stessa, una volta optata. E' il viaggio acido di un Cappellaio Matto che incontra personaggi psicotici a cui dare biscotti con su scritto "Eat me" e teiere fumanti di suoni che aspettano solo di essere servite.

Canovacci tra garage, pop, archi jazzati, il largo utilizzo di strumenti orchestrali: un camaleonte tra Mercury Rev, Syd Barrett, Jennifer Gentle e il ritorno alla quiete nell'utero musicale dei Fleet Floxes. Il dazio musicale di cui ci omaggia è un brivido vetroso di sdoppiamenti e creature aliene in libera uscita, un gioco delle tre carte e delle tre provette da grande prestigiatore, che ci racconta come sentirsi sempre fuori posto e fuori tempo massimo, inadeguato e con un bagaglio di paure da cui liberarsi. Per questo e mille altri motivi la crescita musicale di Samuel Katarro non è oggi solo cosa certa, ma un fattore nettamente esponenziale.

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La recensione The Halfduck Mystery di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-23 00:00:00

COMMENTI (18)

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  • bisius 13 anni fa Rispondi

    Uno dei migliori talenti italiani degli ultimi anni! Disco strepitoso, pieno di dettagli e sfumature. Recuperate anche "Beach Party" del 2008 per averne definitiva conferma.

  • damarama 14 anni fa Rispondi

    uff...:(

  • sandro 14 anni fa Rispondi

    C'era già l'anno scorso

  • damarama 14 anni fa Rispondi

    che bella voce cazzo! Bravo bravo bravo! Un'altra grande uscita per la musica italiana! Lo vogliamo al MIAMI! Caaaaapito?[:

  • francescodelia 14 anni fa Rispondi

    Ah, scusa, fondamentale. Registrato da Andrea Rovacchi (tastierista dei Julie's Haircut) al Bunker Studio di Rubiera.

  • francescodelia 14 anni fa Rispondi

    Grazie mille dei complimenti! A questo ti posso rispondere io. Gli arrangiamenti dei pezzi sono stati pensati collettivamente da Samuel Katarro e dalla Tragic Band, Francesco D'Elia (Wassilij Kropotkin "in arte", cioè io) a chitarra elettrica, violino e piano e Simone Vassallo a batteria e percussioni. Io ho scritto inoltre le partiture per archi. All'interno del disco comunque si trovano tutti i dettagli!

  • collettivoginsberg 14 anni fa Rispondi

    gran bel disco, complimenti. molto interessanti gli arrangiamenti ... qualcuno mi sa dire chi è il produttore artistico?

  • magnificaossessione 14 anni fa Rispondi

    un complimento: il quarto pezzo mi ricorda molto i Camper Van Beethoven!
    eh che complimento:)

  • trovarobato 14 anni fa Rispondi

    martedì 13 aprile, ore 21.30, Samuel Katarro e Der Maurer (Enrico Gabrielli) in concerto a La Casa 139 di Milano.
    :)

  • operatore 14 anni fa Rispondi

    epperò la recensione su blowup di questo mese non è mica tanto buona. un bel po' freddina, no?
    in ogni caso, il ragazzo è giovane, ne ha di dischi sulla sua strada.....