Ciclope Una Notte L'Inferno 2010 - Rock, Noise

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Tra Padova e Venezia, dalle ceneri degli We Were On Off nascono i Ciclope, preventivamente classificabili come band dalle sonorità noise tout court, giunti così all'esordio per Greenfog Records.

Parlerei piuttosto di rumorismo, in un'accezione concettualmente più estesa e trasversale. Dissonanze e atonalità ad ogni angolo, quindi, come nella conturbante "Quando Eravamo Giovani", dove ad orecchie più svezzate non sfuggiranno certe sfumature ottantesche, ovvero similitudini con la rabbia vomitata dei Negazione più intimisti. Dei June Of 44, diremmo, in vacanza nel Bel Paese in "Una Notte, l'Inferno", cavalcata che sa toccare certe punte di una disperazione che definirei epica. Ancora schiumante paranoia suburbana per la corpulenta "Blu", tra gli episodi più ispirati del lavoro, con qualche richiamo al crossover nostrano a la Linea 77.

Sonorità varie, insomma, capaci di mettere insieme Il Parto delle Nuvole Pesanti ed estremismi d'oltreoceano, Slint e Shellac, o gargarismi per un recital della follia, questo disco racconta l'Italia a margine. Fugaziana nello spezzato la psicotica "Ti odio", ancora hardcore e riedizione seriale di violenza subita/imposta, mai troppo tardi per dirla, lezione su come valga sempre la pena ripetere la cosa giusta, quella che non passa mai di moda. Ma che semmai passa sulla moda.

A ribaltare quanto fin qui postulato in ordine a referenze forti - tra le quali come non includere Massimo Volume e Marlene Kuntz - va comunque apprezzata la forte personalità di una band che, ricordiamo, è nata da pochissimo. Brevità ed esaustività di concetti urlati, o un buon vecchio pugno nello stomaco.

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La recensione Una Notte L'Inferno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-05-11 00:00:00

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