Apart Digital frame 2010 -

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I segni disseminati per il digipack parlano chiaro: stavolta, strana fascinazione aeroportuale - non-luogo per eccellenza -, per gli Apart, creatura di Francis M. Gri & company, già (ben) recensiti in occasione del loro precedente lavoro, e adesso ulteriore e credibile oscura chimera ad aprirsi ad orecchie (lo confesso) già ben predisposte.

Pur ricalcando le aduse atmosfere sulfuree, qui si disvela, più che mai, il lato melò delle cose. Un piano vintage distende al vento note ricche di alea, su un altrettanto spoglio terreno elettroacustico ("Airport Breath"), cedendo l'onirico testimone al "Gate 12", dove un cadenzato e percussivo lo-fi è l'occasione per rispolverare i vecchi Swans.

"Flowing" è un tripudio di ambient - con un'insistenza tipica dei Sigur Ros, spazi sconfinati e, appunto, corrente materica infinita. La triade "Leith" (#1, 2# e 3#) è vasta disseminazione post, percorsa in tutte le possibili soluzioni, in ordine a ciò che può fare un arpeggio, e quindi: Rachel's, Mogwai e la pianistica ultima traccia a chiudere il cerchio.

Estenuante numero 9 ("Exit Dream"), e ancora i Ros (qualcosa in più che semplice influenza), e credibile epilogo per un progetto dalle forti pulsioni nordeuropee, tra decadenza, gusto per il seppiato e amore per la ricerca.

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La recensione Digital frame di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-28 00:00:00

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