Compilation
Mellon Collie And The Infinite Power 2010 - Indie

Mellon Collie And The Infinite Power

Da un confronto simile chiunque ne esce con le ossa rotte. Perfino Billy Corgan non è riuscito a sopportare il peso messianico di "Mellon Collie And The Infinite Sadness". Ci aveva messo dentro tutto, il cantante e chitarrista americano. Raccontò la sua vita come mai aveva fatto prima e i quattordicenni dell'epoca ritrovarono tra quelle 28 canzoni di amore, odio, perdita e redenzione un pezzettino della propria esistenza e dei propri turbamenti. Le conseguenze che "Dawn To Dusk" e "Twilight To Starlight" ebbero sulla creatività di Corgan le vediamo purtroppo oggi di fronte a quella pantomima che da tre anni offende il nome e l'eredità degli Smashing Pumpkins.

Gli Albanopower tentano la carta del tributo a "Mellon Collie", consci del fatto che le Zucche, in formazione tipo, oltre a essere stati il più grande gruppo degli anni Novanta erano pure la miglior coverband di se stessi. Le reinterpretazioni che Corgan ha fatto dei propri pezzi sono ulteriore testimonianza di un genio artistico come pochi. Sfida difficile, dunque, per il complesso siciliano e per gli amici coinvolti nel progetto "Albanopumpkins – Mellon Collie And The Infinite Power".

C'è chi riesce a giocare ottimamente le carte a disposizione. Gli Waines – peraltro gli unici del lotto a mantenere il piglio valvolare originario – prendono "Here Is No Why" e la trasformano in un blues distorto e arrembante, restituendo, intatta ma differente, la potenza nichilista di quelle "storie infinite di ragazzi rock morti". Da segnalare, oltre a loro, Casador (che velocizza il passo di "Thirthy-Three" e ne accentua molto bene romanticismo e visione notturna), i Lorre (che trasformano il metal di "Zero" in un opprimente brano industrial dalle ritmiche in slow motion) e Music For Eleven Instruments (che trasfigura "To Forgive" in una nenia electroacustica drammatica e disperata). Gli Albanopower fanno da protagonisti con nove episodi, gran parte dei quali (tranne "Thru The Eyes Of Ruby", spogliato di ogni magnificenza psichedelica per diventare un sonnolento e annoiato brano pop) rappresentano i momenti migliori della raccolta ("Tonight, Tonight" e "By Starlight" sono piccoli capolavori).

Le altre band che partecipano a questo doppio album in mp3 si limitano a timbrare il cartellino e ad attendere diligentemente il proprio turno. Non falliscono ma neanche stupiscono. Restano lì, in mezzo a una parata di sogni e magie, a sfilare più per il gusto di esserci che per la voglia di entusiasmare. Alcuni (Action Set, Cat Claws, Smashing Librino) si sbarazzano degli arrangiamenti originali senza però apportare qualcosa che possa essere paragonabile a un'emozione da condividere. Come se il loro volesse essere un massaggio cardiaco allo sfinito mestierante ascoltato in "Zeitgeist" (2007) e non, invece, una celebrazione del musicista visionario che, quindici anni fa, adorava raccontare la vita, l'universo e tutto quanto dall'alba al tramonto e dal crepuscolo alla notte stellata.

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