Comma Visionario 2011 -

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C'è un confine sottile che separa i cantautori di classe da quelli da sagra. Perpaolo Mazzulla in arte Comma cammina su quella linea pericolosa, ma per fortuna riesce a deviare più spesso verso il lato del pop raffinato che verso quello del nazionalpopolare.

Per una "L'inizio della fine dell'amore", bel titolo ma risultato discutibile soprattutto per l'interpretazione sopra le righe, e per una "Anime" che cerca un'identità ma si perde fra effetti inutili e assoli chitarristici ancora più inutili, ci sono "L'escluso" e "Avrei voluto... amore", che hanno un'acida soavità alla Mario Venuti, oppure "Tramonto", romantica e sensuale senza esagerare, con la slide e gli archi al posto giusto, o ancora "Fame", in equilibrio fra italianità e britannicità e con un testo intelligente. Non che gli altri siano stupidi, anzi. Andrea Orlando, "alter ego di penna" di Mazzulla fa un buon lavoro, con un paio di cadute nel sentimentalismo ("L'odore del dolore", "Due corpi") ma nel complesso elegante e sfaccettato.

Ora, la speranza è che Comma si allontani da quella linea sottile, troppo sottile per non perdere l'equilibrio, e si stabilisca definitivamente dalla parte giusta. Oppure, meglio ancora, che trovi e imbocchi una strada alternativa, ché Mario Venuti, Luca Madonia, Moltheni, ci piacciono, però le voci veramente nuove sono sempre ben accette, e poi lo dice anche lui che "solo un visionario può cambiare la realtà".

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La recensione Visionario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-08-22 00:00:00

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