È raro, ma quando capita è bello. Quando ti metti ad ascoltare un gruppo che non hai mai sentito e, non appena schiacci play, ti senti a casa. A casa come tra suoni e profumi che hai già sentito, che suonano come una musica che conosci da sempre eppure trovi nuova a ogni cambio traccia. Perché Marcello e il mio amico Tommaso hanno canzoni molto più belle del nome del loro gruppo. Sei pezzi acustici. Chitarre e cantato in primo piano. Coretti fatti bene. Sotto un violoncello che dà atmosfera. Senti il primo pezzo e ritrovi nelle orecchie i primi Perturbazione. Continui e ti trovi in un mondo che ha alle pareti i poster dei Belle and Sebastian e di Beirut.
Pop di grande qualità, di quello che non stanca e ti culla. Forse non ti strapperai i capelli, né troverai nei loro pezzi la ricetta per rivoluzionare la musica italiana. Ma Marcello e il mio amico Tommaso fanno capire di poter entrare nel ristretto gruppo di chi non ti delude. Sono solo sei tracce, è vero, ma non c'è un momento di abbassamento o di delusione. Arrivi in fondo dopo meno di venti minuti e ti viene da chiederne ancora. E questa è sempre la migliore sensazione possibile da avere addosso dopo l'ascolto di un disco.
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"Perché Marcello e il mio amico Tommaso hanno canzoni molto più belle del nome del loro gruppo."
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w Marcello!!!
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