SalmoDeath USB2012 - Rap

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Il secondo disco è sempre il più difficile, specie quando l'esordio è devastante. Ma fino a qui tutto bene, il massacro continua.

La principale caratteristica degli anni Zero è stata una sostanziale mancanza di rabbia. E per rabbia non intendo non avere niente di meglio da fare tutto il giorno, se non sfasciarsi e scrivere di quanto sei sfasciato e di quanto fa schifo il mondo perché non capisce che l'autodistruzione è una figata pazzesca. E non voglio nemmeno indicare suoni tanto isterici quanto sterili, roba che a fine serata ti fa odiare l'universo perché non trovi più nessuno disposto a offrirti un cocktail.

È che è mancata una vera coscienza sottoculturale, fagocitata dalla immediata reperibilità delle informazioni garantita dai nuovi media, la classica arma a doppio taglio che taglia la testa tua e quella degli altri offrendo pari opportunità e calma piatta. Se però vieni da un'isola che fino a pochi anni fa non era nemmeno coperta tanto bene dall'Adsl, e ti trovi ad avere fotta e capacità su un meraviglioso lembo di terra che per ovvie ragioni ti isola dal resto del mondo, allora può essere che cresci con in corpo quella dose di rabbia di cui, sinceramente, c'era bisogno.

La fase uno del piano di Salmo si è conclusa con successo, il massacro sull'isola annunciato con “The Island Chainsaw Massacre” è compiuto, e nel giro di un anno il rapper di Olbia ha letteralmente invaso stereo e palchi, riuscendo a “fuggire” dalla Sardegna per spargere il verbo in tutto lo Stivale. E bada che non è che si sta parlando di uno dei soliti fenomeni 2.0, no. Salmo tira pugni sui denti con stile e consapevolezza, un po' come ha sempre fatto Kaos, impossibile – almeno per il momento – evitare i paragoni fra i due. Salmo riesce a essere fresh avendo coscienza e rispetto per tutta la faccenda, con quella fierezza un po' anni Novanta per cui uno era hip hop per via dell'attitudine, e non perché indossava gli occhiali da sole in ogni video.

Un paio di motivi, quindi, per cui “Death USB” era un lavoro attesissimo, quello che avrebbe potuto rappresentare la consacrazione o lo sputtanamento di uno dei talenti più genuini e interessanti degli ultimi dieci anni. E, per fortuna, lo sputtanamente non c'è stato. Lo street album registrato per Tanta Roba è molto più potente, più compatto ed esplosivo rispetto al precedente lavoro. È un disco coerente e ben fatto, impeccabile sia dal punto di vista delle produzioni che del rap, dieci mine pronte a esploderti nelle orecchie. Ma è anche vero che “Island Massacre” aveva molte più sfaccettature, una moltitudine di suoni che andavano a comporre una personalità musicale complessa e interessante. “Death USB” tende invece ad abusare di synth e bassi saturi, andando dietro a quello che è il suono del momento con il rischio di rimanere impigliato fra maglie distorte che rischiano di stancare presto.

Ma le bombe ci sono eccome, a cominciare dal singolo “Il Pentacolo”, fotografia di Salmo nel 2012, lucido e incazzato come non mai, con metriche dinamite che si incastrano fra cassa, rullante e wobble. Stile. Potentissima “Demons to Diamonds”, con Fritz da Cat che manda un beat in bilico fra sogno e incubo, con un flauto in loop che contrasta con le liriche ruvide di Salmo. I riff di chitarra compaiono in “Narcoleptic Verses Part 2”, pezzo che circolava in rete già da un annetto buono, così come il classico beat basso e batteria di “L. Fast & D. Young” arriva da un freestyle (da paura) che aveva già generato abbondante panico su YouTube. In netto miglioramento anche En?gma, presenza fissa nei live, che se in “The Island Chainsaw Massacre” risultava ancora immaturo, ora regala dei begli incastri in “Senza”. E via così fino alla title track, con l'incedere dubstep e la dichiarazione ufficiale: “Se Marra è il king del rap io sono il king dell'hardcore”.
Sicuramente la conferma di un talento, e ora le aspettative non possono che aumentare. Il massacro continua.

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La recensione Death USB di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-03-08 00:00:00

COMMENTI (5)

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  • utente5071012 anni faRispondi

    inutile dire che, ovviamente, gente come articolo 31 o fabri fibra fanno cacare in confronto a salmo. o.O

  • enricopiazza12 anni faRispondi

    @G. Falcone
    Alla fine le migliori storie d'amore nascono sempre nel disaccordo :)

  • raggio12 anni faRispondi

    Niente... non ce la facciamo... Le recensioni di Piazza sono proprio all'opposto del mio pensiero. Lui bianco e io nero. Pentacolo, ad esempio, è una canzone davvero brutta, inascoltabile e così Salmo, con le sue chiavette usb, cavalca al galoppo il personaggio che ha creato. Ma c'è solo quello. Lui e la sua mascherina. Boh. Gente che si infiamma per il nulla. Salmo è sapido come un bicchier d'acqua; va bene se hai sete di qualsiasi cosa, ma il vino buono è un'altra cosa. Qui è il nulla.......

  • iocero12 anni faRispondi

    Che tristezza....

  • ratafiamm12 anni faRispondi

    Bomba.