GoodMorningBoy Good morning boy 2002 - Rock, Indie, Folk

Primascelta! Good morning boy precedente precedente

Sempre alla ricerca di veraci fenomeni pop, la lungimirante Urtovox fa di nuovo centro con il quarto disco in catalogo intestato a GoodMorningBoy, nuovo progetto solista di Marco Iacampo, già voce e chitarra dei veneti Elle.

Il Nostro si lancia quindi in questa avventura senza paura alcuna di confrontarsi sia con la lingua inglese che con nobili modelli di matrice anglo-americana. Ascoltando infatti le 13 tracce di questo esordio, i primi due nomi che vengono in mente sono Eels e Sparklehorse, entità che fanno capo a mr. E e a Mark Linkous, i due ‘deus-ex-machina’ che guidano le rispettive baracche.

Con queste premesse, in “Good morning boy” troverete tanta, tantissima attitudine lo-fi, senza però notare alcuna differenza qualitativa se mai deciderete di mettere a confronto il lavoro del compatriota con i modelli d’oltreOceano. Quest’album, infatti, non sembra presentare punti deboli: ricchissimo di obliqui arrangiamenti e assemblato in maniera sublime, dimostra ancora una volta che Marco Iacampo possiede un indiscutibile talento che pochi altri colleghi possono vantare; tra l’altro, la sua dote migliore crediamo risieda nella capacità di sintetizzare con eleganza un’infinita serie di sonorità e atmosfere tipiche di certo rock ‘alternativo’.

Naturalmente i 13 episodi sono l’ideale compendio di questa sintesi: le scariche elettriche di “Lovesong” e “Lilli” (a ricordare gli ultimissimi Eels), la malinconia di “For the morning scope” (che tradisce influenze radioheadiane), “Bargain”, “The killer” e la finale “I saw jupiter”, le melodie beatlesiane di “She’s the protector”, l’abbozzo acustico di “1,2,3,4,5…”, le tastierine giocattolo di “A day on the bay” (rubate di soppiatto a Money Mark), sono tutti tasselli che questo magnifico songwriter/songpuzzler (così gli piace definirsi) organizza senza sbagliare una mossa.

Inevitabile scrivere che “Good morning boy” si candida fin d’ora fra le cose migliori del 2002. Il consiglio é di non lasciarvelo scappare prima che qualcuno, dall’estero, ce lo porti via - cosa che, in fondo in fondo, speriamo accada al più presto per il bene della nostra musica.

---
La recensione Good morning boy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-04-22 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia