rock 'n' sbock la sentenza 2012 - Rock

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Un disco rock eterogeneo con tanta carne al fuoco ma pochissima sostanza.

Il percorso dalle cover ai brani originali è lungo e tortuoso. Occorre trovare autonomia, liberare la personalità, identificare un percorso. Facile a dirsi, raro riuscirci. E di certo non riesce ai Rock'n Sbock da Brescia. Il loro esordio è un'accozzaglia di suoni differenti, assemblati con libera confusione. Rock anni '90, crossover, punk, hardcore, pop: moltissima carne al fuoco, pochissima o nessuna sostanza. Tanta tecnica e qualche buon ritornello (“La Ferita” o “Il Tuo Eroe”) non bastano per nascondere i grossi limiti messi in mostra dal gruppo in queste nove tracce. Evidenti sono infatti le debolezze creative e la banalità di fondo. L’interpretazione vocale dei brani è carente, per non parlare dei testi mal strutturati e a tratti demenziali (“Addio Babbo Natale”). I Rock’n Sbock infatti non sembrano prendersi molto sul serio con il risultato di sembrare un po’ troppo superficiali in certi frangenti. Indubbiamente eterogeneo da un punto di vista sonoro, “La Sentenza” è un album nel complesso noioso, senza mordente. Devono anzitutto fare chiarezza sul loro percorso e provare a ripartire verso una meta artistica, qualunque essa sia.

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La recensione la sentenza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-22 00:00:00

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