Epo Ogni cosa è al suo posto 2012 - Indie, Acustico, Slow-core

Ogni cosa è al suo posto precedente precedente

Schegge di vita in salsa pop, riuscendo nell'intento di usare un linguaggio largamente condiviso senza essere banali

E' intimo e oscuro il viaggio degli Epo. Alleggerito da una dolcezza squisitamente pop, senza per questo risultare banale, il timbro del terzetto napoletano riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo, tra le innumerevoli produzioni nate all'ombra del Vesuvio. Dieci tracce confezionate senza sbavature fanno di “Ogni cosa è al suo posto” una piccola e brillante perla da ascoltare con il cuore in mano: già dalla pregiata fattura di “9 secondi di oblio” si riesce intendere la cifra stilistica che sarà la costante dell'intero lavoro.

Storie personali che si confondono tra loro, segmenti di vita semi universali che si articolano su incalzanti, seppur sporadiche, progressioni rock, come nel caso della pacata violenza di “Nastro isolante” o delle improvvise vampate di “Un fuoco”. Degno di nota anche “A piedi nudi sui vetri” capace, più degli altri, nell'intento di mantenere perfettamente l'equilibrio tra testi e musica. La vera punta di diamante dell'intero album è “Notte doce”, unico pezzo in dialetto napoletano dell'album, il pezzo che riesce davvero a mettere in luce la personalità della band. Una bella prova, dunque, che si conclude con una classica ballad intitolata “Tutto quello che ho di me”, con tanto di chitarra crunch ed epici riverberi.

Il giudizio finale coincide con il titolo dell'album.

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La recensione Ogni cosa è al suo posto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-16 00:00:00

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