Frangar Non Flectar (FNF) Parte di un'eco 1998 - Rock, Pop, Indie

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ricordo un pomeriggio afoso, in cui entrai nel mio negozio di fiducia cercando qualche chicca da portarmi a casa...

ricordo un pomeriggio afoso, in cui entrai nel mio negozio di fiducia cercando qualche chicca da portarmi a casa...quando lo vidi mi venne in mente la notte che lo sentii quasi per meta' alla radio: pensai ad una voce dolceamara indimenticabile, ad un pianoforte che avrebbe segnato il cuore, pensai all'intervista...."frangar non flectar: si spezza, ma non si piega...". una volta tornato a casa me lo sparai in cuffia sperando di non aver buttato quasi 30.000 lire: dopo i primi due versi ero gia' immobile nella concentrazione piu' maniacale: "... siediti e ascolta appoggiato ad un respiro...".

col senno di poi, lontano dal mio stereo ritrovo solo una new wave piuttosto rumorosa con qualche influenza sperimentale e tracce dei new model army. niente di eccezzionale? anzi! sono 40 minuti che ti entrano dentro come proiettili: la prima volta scorre via veloce..."innocuo", ma col passare del tempo ti si stampa addosso come pochi altri dischi. e' un disco eccezionalmente sentito, vissuto, sudato e questo si sente e si vede soprattutto nei concerti dal vivo. "...ascolta tra i respiri accesi sussurri minacciosi audaci..." questo e' parte di un'eco:un disco che diventa importante forse non musicalmente, quanto piu' emotivamente; ricordera' sempre qualcosa. e' un disco che si "sente" tutto, certo ci sono le ballate (padre), i pezzi piu' veloci o rabbiosi (s.t.d. 95; 29 gennaio), quelli che invece ti ripassi intesta quando manca quel poco che renderebbe tutto speciale..., ma nell'insieme ci troverai sopratutto "qualcosa":"...bello questo tempo e ho scelto di cantare...", no, non si spezza!

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La recensione Parte di un'eco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-01-28 00:00:00

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