Stereodiva Zabriskie 2011 - Rock, Indie, Alternativo

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Qualche limite e alcune buone idee. Niente di più, niente di meno.

Recupero di un Ep datato 2011, “Zabriskie” degli Stereodiva: la band nasce nel 2002; prima arrivano alcuni demo, poi una pausa di tre anni. Nel 2009 la "reunion" e nel 2011 questi cinque pezzi. Cinque che poi sono quattro, più un’intro. Un Ep abbastanza standard, direi più un mini album per com’è costruito. A “Namaste” (l’intro), segue “Lenimi”, un pezzo alla Litfiba prima maniera che in poche note e con un riff imposta il discorso incanalandolo su binari ben precisi: rock, sporcato (poco) di alternative e (ancora meno) di new wave, a tratti radio friendly. Idem “Amo ti amo”, penalizzata però da un testo rivedibile. Due pezzi, ad essere sinceri, abbastanza incolore. “Barry Sheene” va meglio e si gioca il titolo di episodio più interessante in coppia con “Lana”: la prima un pezzo secco con bei dettagli, bei riferimenti e sound molto più personale ed esplorabile in profondità, la seconda una “canzoncina” (nel senso nobile del termine) easy listening che viene fuori sulla distanza; bello, per non dire notevole, il contrappunto di chitarre che accompagna il pezzo fino a farlo sfogare in una marcetta.

Ora, dall’uscita di “Zabriskie” è già passato un annetto e mezzo, facciamo due, che il 2013 è suonato da un po’. Visto da qui sembra un Ep pulito, con qualche limite evidente (lirico) ma anche con alcune buone idee (sonore). Prendiamolo come un punto di ripartenza. Niente di più, niente di meno.

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La recensione Zabriskie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-12 00:00:00

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