Blanc Noise e incubi annessi. 2013 - Rock

e incubi annessi. precedente precedente

Una proposta giovane e multisfaccettata quella dei Blanc Noise dal british al prog passando per la canzone d’autore.

So che può sembrare stupido o superficiale e me ne rendo perfettamente conto, ma sapere che i Blanc Noise fossero originari di Correggio un po’ mi aveva spaventato, fortunatamente con il blasonato “cantautore” hanno davvero ben poco in comune. Il quartetto è giovane, molto giovane, lo si percepisce dalla voglia di dire: quella voglia matta di dire tanto, dire bene, non essere banali e trovare la citazione esatta, la risoluzione che convinca con il rischio di cadere in un piccolo marasma ma con la piena consapevolezza di essere reali.

Il groove dei quattro brani di “e incubi annessi” è british con un charleston brioso pronto a vezzeggiare le trame dei brani, il basso è presente e ben delineato, sono alternative (scavando nella vecchia tradizione italiana ma non disdegnando la fantasia di certe nuove “arie verdeniane”) e giocano senza vergogna o troppa autoreferenza con tempi dispari e ambientazioni care a chi il progressive lo apprezza senza divenire un pericoloso fanatico. “Sophie (Scholl) ” ha quel vezzo ritmico imprevedibile che ti fa venire voglia di pompare su il volume, “Sara tempesta” gioca con dolcezza e new wave. Il cantato nell’ep è ben presente e personale, ma soprattutto i brani hanno un’interpretazione sentita e questa è una gran bella cosa. Insomma i Blanc Noise sono giovani, l’abbiamo già detto, bisogna solo ripulire un po’ il tutto e fare attenzione a non farsi prendere troppo la mano con quella che potrebbe essere una bella storia italiana.

---
La recensione e incubi annessi. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-11 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia