Dotvibes SHINE A LIGHT ON ME 2013 - Reggae, Hip-Hop

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Un lavoro più vicino alle atmosfere del clubbing europeo che a quelle delle tende infangate del vecchio Rototom.

Ho ritardato il più possibile la recensione dell’EP dei DotVibes per due principali motivi:

1. Le uscite di reggae italiano mi spaventano sempre un po’. Anzi, mi provocano proprio un senso di rifiuto. Sarà che - per citare “Non mi Volto Mai” e dare prova di aver infine ascoltato il disco - “Lascio che il passato resti indietro e non mi volto mai, neanche un secondo mai”. Va beh, ma questi alla fine sono anche un po’ cazzi miei.

2. Ho avuto un sacco di cose da fare, tanto che sono quasi tre settimane che ho la lampada del bagno fulminata e non sono ancora riuscito a cambiarla. Nel frattempo, all’occorrenza, uso il bagno di amici e vicini che tanto son gentili. Ok, anche questi in effetti sono un po’ cazzi miei.

Comunque sia, sono qui a recensire “Shine a Light on Me”. E devo ammettere che tutto sommato poteva anche andarmi peggio. Perché le sei tracce del nuovo lavoro della band torinese sono un buon esempio di un crossover in cui il levare diventa quasi un pretesto per proporre melodie pop, innesti di elettronica, ammiccamenti al rap. E poi c’è Estel Luz, sicuramente una voce e un’attitudine interessanti, con tanta voglia di sperimentare senza fermarsi agli standard del genere. Oddio, nulla di rivoluzionario all’orizzonte, nel senso che in pezzi come già la citata “Non mi Volto Mai” si ritrova la voglia di andare oltre dei Casino Royale di quindici e passa anni fa, e allo stesso modo “Now Think About it” potrebbe essere una versione italica e aggiornata al 2013 della “Trick Me Twice” di Kelis. In generale, spaziando fra le tracce, si sente qua e là puzza di Seeed, di Fat Freddy’s Drop e altro ancora. Ma niente di male in fondo, perché i DotVibes si lasciano ascoltare provocando anche un certo movimento della testa e tenendo i pensieri più vicini all’atmosfera del clubbing di stampo europeo che a quella delle tende in mezzo al fango del Rototom. Il suono è buono, tanto nei momenti più roots che in quelli più sperimentali. E anche nel momento dub di “Dub a Light on Me” il risultato è assolutamente valido.

A questo punto, giuro che se mi assegnano anche l’album di prossima uscita lo ascolto al volo.

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La recensione SHINE A LIGHT ON ME di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-11 00:00:00

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