L'amo NIENTE (è un bel pensiero da mettere tra le gambe alle ragazze) 2013 - Punk, Pop, Neomelodico

Disco in evidenza NIENTE (è un bel pensiero da mettere tra le gambe alle ragazze) precedente precedente

Fenomenologia pop-hardcore multistrato. Tanta sonica roba.

I primi sguardi, le prime parole e poi, quando va bene, il primo bacio. Che alla fine il primo bacio te lo ricordi più per il corredo di «occazzo» che per lo scambio di fluidi, perché in quel momento avrai la prima verifica su aspettative che si incontrano, anche o almeno per un secondo. E alla fine ti ricordi anche i primi baci non scoccati perché le aspettative comunque si eran formate, quasi solo da parte tua. Ma il bacio poi, quando c’è stato, tecnicamente, com'è stato?

Ma torniamo indietro alle aspettative. I L'amo col primo disco avevano messo un po' di carte in tavola o meglio le aveva lanciate con nocuranza ed una certa arroganza sorniona. Poteva esser la strabusata urgenza o l'ennesimo bluff. Poi è arrivato lo split con i Trans VZ a far capire che quelle carte, una volta sistemate in mano, potevano aver qualche chance. Qui le aspettative cominciano seriamente a lievitare e come se non bastasse, alla realizzazione di questo disco oltre alla loro Fallo Dischi, si aggiungono V4V, To Lose La Track e La Fine.

Ma le aspettative non sono solo esterne, ma anche interne al gruppo che, con i tre componenti divisi a seguir ognuno le proprie storie, vuole giocare sul serio una volta riunitosi nella stessa sala prove e nello studio di registrazione poi.

Ma il bacio poi, tecnicamente, com'è stato? La lingua, eh? Ce l'hai messa la lingua… vero? Si potrebbe parlare di disco immediato, potenza pop-hardcore, melodie cristalline, fotonici ritornelli, ma sarebbe solo guardare alla forma dell'acqua. Il disco ha, infatti, una soglia di ingresso per l'ascoltatore molto bassa, nessuna o quasi door selection, almeno all'apparenza: testi immediati e melodie altrettanto accattivanti mettono il disco subito in testa. Forse perché le strofe sono ritornelli e, se possibile, son seguite da über-ritornelli, tanta è la catchy-potenza lirica. Un primo approccio quindi di fruibilità da disco pop, levigando alcune inutili spigolature e con strutture che giocano sul bilanciamento tra effetto accumulo e alleggerimento.

Un disco facilone? Non proprio. L'esperienza col disco, infatti, non finisce qui: una volta presa familiarità, si creano due percorsi dentro l'immaginario L'amo. Due itinerari che saranno ripercorsi perché se il primo ascolto porta al secondo per accessibilità, la scoperta dei due percorsi porta a molteplici riascolti per curiosità.

C'è il percorso A, quello delle musiche, che porta alla scoperta, al di là della melodia principale, di un nugolo di sovra-incisioni di chitarra e synth a formare un vero e proprio wall-of-sound e a spaziare in diversi generi musicali, dal post-punk allo shoegaze, dall'emo-hc alla wave. Il synth compare e scompare nella trama ma spesso, seppur nascosto, costituisce lo scheletro portate su cui le varie tracce di chitarra possono ricamar con il pugnale. Ad ogni riascolto gli itinerari paralleli a questo percorso si moltiplicheranno con lo scoprire una nuova sovraincisione, senza tra l’altro perder mai di vista la strada principale. Veramente un gran lavoro sia come ideazione che realizzazione, quasi incredibile considerando il budget di una produzione indipendente.

Ma c'è anche il percorso B, quello dei testi che, pur mantenendo la brevità come tratto distintivo, riescono ora a delineare storie, un po' come schizzi d'acqua sul pavimento a condensar la polvere, fissano delle macro-storie. Storie in cui i dettagli sono sfumati in modo che il grado di potenziale universalità permetta di mettersele addosso come se fossero maschere. C'è l'amore, la lontananza da casa, ci sono paure e c'è il disagio a far da collante e motore lirico: direi che ce n'è più che abbastanza.

Il bacio c’è stato. Sono ancora sgomento per il quantum leap in due album ed un ep. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma resto qui sul muretto, con le mie cuffie, sbranando gli ultimi residui di lucidalabbra.

---
La recensione NIENTE (è un bel pensiero da mettere tra le gambe alle ragazze) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-21 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia