Ghita Per quello che sono 2013 - Cantautoriale, Pop, Folk

Per quello che sono precedente precedente

Canzoni rétro ben fatte ma fin troppo studiate

“Passa il passato che è già superato”. Così canta Ghita Casadei in arte solo Ghita ma non dev'esserne troppo convinta: il titolo del brano – che è paradossalmente quello dall'arrangiamento più moderno - “La passatista”, infatti, si addice perfettamente al personaggio, che è quello della classicissima cantautrice che si muove con leggerezza, virtuosismo e quel sano tocco di ironia nel solco della tradizione, anzi delle tradizioni.

Cantautorato, un pizzico di jazz pop, canzonetta italiana, folk, anche un po' di blues e di country (per esempio “Mio bel fior”, che parte da qualche posto nell'America rurale e continua nell'allegra Italia anni 50/60 già rievocata da Nina Zilli). Tutto molto curato, al limite del patinato, tutto molto virtuoso, a partire naturalmente dalla voce, che ostenta potenza e versatilità con la baldanza di chi sa di essere bravo e di aver studiato, e infatti il rischio è proprio quello di cadere nell'accademismo, nella raccolta di canzoni belle senz'anima da bigino della musica leggera. Ogni tanto, in effetti, lo sbadiglio ci può scappare, e non tutto è all'altezza – il falsetto e le urla di “Nascondersi” possono suonare fastidiosi, e forse è un problema mio ma “Amore e di più” mi sembra tanto una canzone da messa – però nell'insieme è un esordio meritevole e piacevole.

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La recensione Per quello che sono di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-02-21 00:00:00

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