Band pop-rock con del potenziale ma anche tante cose da migliorare
"Pumprock" è il disco d'esordio della band napoletana "The Playmore": un disco rock dai suoni calibrati e gradevoli, un album con le giuste pretese e i giusti risultati, che intrattiene per abbondanti quaranta minuti. Nonostante soluzioni musicali non necessariamente originali, i Playmore ce la mettono tutta per dare vita in ogni singolo pezzo ad un riff o ad una melodia che rimanga nella testa. A tratti sembra quasi di sentire omaggi a band come Editors (e quindi Interpol), Bloc Party e Franz Ferdinand, richiamando un gusto abbastanza in voga nell'ultimo decennio.
Il disco parte ben allegro con pezzi come "The Way you are" e "Things", e si sposta verso la nu-new wave, a partire dalla traccia numero quattro ("Mislove"): da un pop-rock alla U2 si vira verso ritmi più cupi, con un cantato che si sposta su note più basse, di pancia. L'impianto delle canzoni è comunque standard, ma risente molto dei propri "maestri". Infatti, se proprio una critica deve essere mossa, questa può essere rivolta al sound: in molte sue atmosfere, risulta fin troppo paragonabile a cose già sentite, fatto che la scelta della lingua inglese accentua in maniera vigorosa, con l'aggiunta di una pronuncia non proprio ipeccable.
Il gruppo è rodato, e non si può dire che sia un disco fatto male. C'è molto da lavorare e su più fronti. Vedremo cosa ci propongono in futuro.
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La recensione Pump Rock di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-25 00:00:00
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