Più che essere il livello successivo del debutto della band, "Flag of Estonia" sembra essere un passo indietro dove percepisci che non è stato scritto abbastanza
Secondo lavoro dei Flag of Estonia, l'ep omonimo si rivela un disco con suoni interessanti (autenticamente post-rock), ma non abbastanza. Sembra di trovarsi innanzi alla fase embrionale di un progetto ancora poco chiaro: si parte con delle note pronunciate dalla chitarra in delay, un inizio cauto seguito da un'esplosione di suoni che finisce col fiorire nuovamente in qualcosa di delicato; la struttura purtroppo prosegue così rimanendo statica, le voci lì dove dovrebbero essere presenti, non lo sono; finisci col ritrovarti a metà canzone chiedendoti se il brano sia finito o meno aspettandoti qualche cambiamento; purtroppo questa aspettativa persisterà anche nei brani successivi tutti caratterizzati dalle stesse carenze ad eccezione della strumentale "Ambush/ 8" che si rivelerà la traccia meglio strutturata, più creativa e coinvolgente con vari cambi di tempo e più energia.
Purtroppo questo EP più che essere il livello successivo del debutto dei nostri, già recensito in passato, sembra essere un passo indietro dove percepisci chiaramente che c'è bisogno d'altro, dove t'accorgi che non è stato scritto abbastanza.
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La recensione Flag of Estonia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-18 23:30:00
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