FAB OFFICIAL BLESS 2014 - Rock

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Un esordio convincente tra melodia e buona composizione rock

Un buon lavoro quello fatto da Fab con "Bless". Il disco è diviso in due parti ben distinte: canzoni ben fatte e canzoni che risultano un po’ incomplete. L'ep è nel complesso uno scrigno di pop rock classico, con influenze brit e in alcune parti - nella costruzione dei brani - porta le caratteristiche dell'hard rock senza però mai arrabbiarsi e diventare ruvido così come vuole la tradizione hardrock. Si può considerare un lavoro vellutato che gode di diversi momenti influenzati, probabilmente, dalle diverse scuole di appartenenza dei musicisti che ne hanno preso parte. I primi due brani potrebbero benissimo essere proposti su scene più importanti dell'underground italiano. Un rock di chiara matrice inglese, malinconico ma non triste, dolce ma mai smielato, chitarre, piano, sonorità acustiche, calma, sofferenza, un groppo in gola che non scende, un grido soffocato, un sogno infranto, impotenza, sconfitta, ma nei brani in diversi momenti l'apertura musicale lascia respiro alle possibilità future, la rassegnazione che si percepisce in alcune parti del disco in realtà è falsa, c'è consapevolezza e bisogna solo aspettare che "l'eco di questo grido torni indietro".

Il brano che dà il nome all’ep è un buon pezzo pop o un rock melodico che dir si voglia: riesce a mantenere ritmo e, anche, la composizione ha ottimi equilibri. La voce non stanca mai. Della stessa altezza risulta essere anche il brano "Time" che mantiene il ritmo in maniera più secca e l’accompagnamento del piano e il lavoro di batteria sono un gioiellino che probabilmente avrebbe dovuto godere di una registrazione migliore. Altro brano interessante è "I Have A Hurt" una dolce composizione che soddisfa l’ascoltatore e conquista anche i meno generosi. Buona anche l’esecuzione degli strumentisti che arricchiscono i pezzi composti da Fab.

Gli altri tre pezzi non reggono il confronto con il resto del lavoro, "Sand", "Something About Love", "Last Night Out", risultano essere più piatti. Una proposta interessante anche se cantata in inglese. Ma un cantautore che riesce a fare tre brani come "Time", "Bless", e "I Have A Hurt" si può permettere qualche errore di percorso.

Fabrizio Squillace, in arte Fab, con questo suo nuovo progetto, si ritaglia in maniera decisa e convincente uno spazio tra i cantautori emergenti italiani anche se c’è da lavorare ancora. L’ep è promosso, ora a promuoverlo dovrà essere il pubblico, noi lo lasciamo fare e attendiamo con curiosità il prossimo disco.

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La recensione BLESS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-13 00:00:00

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