Permanent fatal error Deaf sun / Deaf blues 2015 - Indie, Alternativo, Post-Rock

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Un ep dalle proporzioni perfette che non può lasciarci senza la promessa di un ritorno a breve distanza.

10 anni d’attesa per un bel ritorno: “Deaf Sun /Deaf Blues” è l’ep con cui Olivier Manchion ritorna a farsi ascoltare con il suo progetto Permanent Fatal Error. Di acqua sotto i ponti ne è passata e la ricerca ha portato ad una nuova ispirazione e a cinque nuove tracce dalla produzione eccellente e delicate come i petali di un fiore.

Un sound ai confini dell’onirico, a tratti naïf, dondolando tra gli Sparklehorse e gli Air di “Moon Safari”, per la precisione un songwriting sospeso tra trip-hop, la psichedelica ed il post-rock.
A primo impatto, confrontandolo con il precedente album interamente strumentale “Law Speed”, è come se ci ritrovassimo dinnanzi ad un modo di percepire il “fare musica” diametralmente opposto rispetto a quest’ultimo lavoro; meno sperimentale ed elitario come sound eppure decisamente sperimentale come svolta stilistica e ispirata. È come se questi due lavori si specchiassero e si osservassero attentamente, condividono in alcuni tratti lo stesso groove, ed è come se il primo sapesse già cosa sarebbe arrivato dopo. Infatti ascoltando “Deaf sun/Deaf Blues” si può percepire chiaramente l’eco di “Law Speed”.

“Blood” va a riprendere le ritmiche e i fingerpicking inquieti del 2004 e di “Sunflower”, ma il cantato trasmette un inestimabile valore aggiunto conferendo ulteriore profondità.
Fare musica strumentale è un’inclinazione più che una scelta e quando la si sa esprimere al meglio nascono pezzi di passaggio stupendi come “Giulio’s Song”: malinconico intermezzo dalle tastiere d’annata. Intermezzo necessario per sfociare nell’ultima parte della tracklist. Si approda a “Solar Penguin”, la sintesi di un ep perfetto e, probabilmente, uno dei pezzi più belli pubblicati dall’inizio di quest’anno. Un post-rock melodico, dall’allure d’oltralpe e contornato da una psichedelia prima leggera e via via sempre più spinta ma comunque essenziale e a tratti minimalista, senza esagerare con le dinamiche.

Un ep dalle proporzioni perfette che non può lasciarci senza la promessa di un ritorno a breve distanza.

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La recensione Deaf sun / Deaf blues di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-14 09:00:00

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