Tainted Ballads Tainted Ballads Slow Core Post Hip Hop Underground Project 2015 - Indie, Hip-Hop, Alternativo

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Dissonanze da un progetto corale.

Immagini oniriche che si susseguono scollegate, ma allo stesso tempo legate dal coerente lamento delle strumentali, che finalmente son davvero strumentali, ci riconosci gli strumenti (cosa inusuale in un disco rap). La ruvida chitarra elettrica sul rullante rende l'atmosfera seria, imponente. Il flow è asservito alle suddette immagini e al diffuso senso di poesia. Queste sono le prime cose che colpiscono all'ascolto di "Tainted Ballads Slow Core Post Hip Hop Underground Project".
L'essenza del progetto, a tratti forse un po' immaturo, arriva lentamente, anche se i ritornelli, che giungono quasi inaspettati in molti pezzi, aiutano a far luce sul disegno globale. Si prova a fare decisamente sul serio. Al di là della metrica, in alcuni pezzi più rap, in altri meno, non è un disco puramente hip-hop, e questo è chiaro.
C'è il rap e concessioni (importanti) all'indie. Ma per tornare all'inizio, il suono è solo una componente, che ha il compito di veicolare immagini, che a loro volta creano sensazioni. Il disco funziona, anche se forse proprio il suo punto di forza alla lunga rischia di diventare il suo punto debole. Troppa astrazione. O no? O forse i pezzi si alternano? Perché proprio mentre hai la sensazione di perderti in un labirinto onirico arriva "Drug Tales", che è uno storytelling limpidissimo. Così limpido che quasi sembra fuori luogo nell'insieme del disco. Però questo lo aiuta a risaltare come merita, perchè "Drug Tales" è un pezzo figo. Allora forse la vera carenza è proprio l'insieme. Difficile dare infatti un'identità univoca, sia dal punto di vista dello stile che da quello delle immagini e delle sonorità, a un disco in cui in sei brani si alternano Soulcè, Shorty, Diskarex, Hellgast, Kanaglia, Wild Ciraz, Malaise, L’Elfo e Noema (i protagonisti del progetto). Tutto sommato però sono molti i punti a restare interessanti. C'è bisogno di raffinare un po' il tutto. E prendere un'identità decisa. 

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La recensione Tainted Ballads Slow Core Post Hip Hop Underground Project di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-25 00:00:00

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