Un funk rock per raccontare la dualità tra sacro e profano di Bangkok
Un funk rock per raccontare Bangkok. Le immagini si possono vedere chiare, il suono dei Flashback From Future disegna gli scenari e un mal di vivere utilizzando distorsioni e arrangiamenti vocali che trascinano in un paese di mille difficoltà e altrettante speranze, e così come spiega la band torinese, divisa tra sacro e profano, tra quartieri chiassosi e luoghi in cui regnano il silenzio e la meditazione, tra vie illuminate da luci ai led e piccoli templi buddhisti.
Energici e carichi, i FFF utilizzano un sax che riesce a conquistare e a sorprendere l’ascoltatore. L’album "Leaving Bangkok" è interessante perché non annoia, è di piacevole ascolto, quello che presenta lo dà all’ascoltatore così come deve essere presentato: dritto, sincero, ben suonato e senza banalità e senza eccessivi colpi di testa. Un disco completo e che contribuisce di canzone in canzone a raccontare il progetto dei Flashback From Future. Non porta sicuramente a grandi rivoluzioni del linguaggio musicale, ma quello che fa ha la dignità di un buon lavoro. Nonostante siano presenti brani anche diversi nel genere e nell’approccio, il lavoro è omogeneo ed efficace. I Flashback From Future non sono nuove stelle, ma sicuramente una piacevole sorpresa.
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La recensione Leaving Bangkok di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-16 00:00:00
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