BlueAlive E.R.A. 1.14 - Earth's Resonance Amplitude 2015 - Rock, Progressive, Elettronica

E.R.A. 1.14 - Earth's Resonance Amplitude precedente precedente

Un concept futurista ed ecologista, ma intriso di art rock anni '80.

Missato dal compianto Carlo Ubaldo Rossi, “E.R.A. 1.14 - Earth's Resonance Amplitude” è un concept ambientato in un lontano futuro (il 19092) in cui il protagonista, Peter, prende per mano l’ascoltatore e lo accompagna in una nuova dimensione vitale in chiave ecologista. Nonostante la struttura del disco rimandi agli anni ’70 e al progressive, epoca e genere che più di tutti sono andati a nozze col formato del concept, le ascendenze musicali dei nostri sono ben altre: il bel vocione di Aldo Carnero rimanda all’Iggy Pop che si fece interprete delle melodie soffuse di Ryūichi Sakamoto o a quella di Andrew Eldritch dei Sisters of Mercy (il finale di "E.R.A." strizza l'occhio alla versione di "Temple of Love" con ospite Ofra Haza). Già questo basterebbe per capire che il suono dei BlueAlive è tipicamente anni ’80.
Così, si possono riscontrare tracce del Vangelis di “Blade Runner”, del David Sylvian di “Secrets of Beehive”, dei Mission di Wayne Hussey.
“E.R.A. 1.14 - Earth's Resonance Amplitude” si guadagna così una sua precisa identità e una sua coraggiosa inattualità. Gli strumentisti e le canzoni sono validi, ma, a mio personalissimo avviso, manca la zampata vincente, che spinga al riascolto.

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La recensione E.R.A. 1.14 - Earth's Resonance Amplitude di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-30 09:30:00

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