Slivovitz All You Can Eat 2015 - Rock, Progressive, Jazz

All You Can Eat precedente precedente

Un disco che piacerà a chi ama i ritmi complessi e sa apprezzare un ambiente raffinato ma travolgente

Gli Slivovitz ritornano in studio dopo un’assenza di quattro anni. Nel loro nuovo album "All you can eat" combinano un miscuglio di sonorità per ottenere quello che definiscono progressive gypsy electro eclectic jazz e indubbiamente nelle loro sonorità si possono riscontrare molti di questi generi anche se alla fine il risultato sembra più vicino al jazz che non al resto. Il loro precedente lavoro per la newyorkese Moonjune Records, "Bani Ahead", si avvicinava già al rock post-Zappiano e qui cercano ancora di indagare le complesse sonorità di un organico ampio come il loro per approdare alla fine ad un risultato violento ma esteticamente equilibrato. Gli arrangiamenti sono sempre ordinati e strutturati e il lavoro di produzione è indubbiamente molto seguito; la registrazione di un settetto, infatti, non è per nulla semplice e l'attenzione per il loro bilanciamento che si sente in alcuni brani (specialmente in "Mani in Faccia" e "Passannante") vale sicuramente una menzione particolare. La ricerca è sicuramente un punto a favore di questo gruppo che piacerà a tutti coloro che amano i ritmi complessi ma anche a chi sa apprezzare un ambiente raffinato ma travolgente.

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La recensione All You Can Eat di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-12 00:00:00

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