Sblain Paradisi Artificiali 2015 - Indie, Alternativo

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Primi passi nell'alternative rock caratterizzati da qualche caduta

"Paradisi Artificiali", primo disco del trio pugliese Sblain, si colloca nel divenire di un processo di transizione: la voglia di produrre alternative rock ispirandosi ad artisti del panorama italiano, Marlene Kuntz su tutti, e internazionale, come John Frusciante, cozza con l’inesperienza della band. Quello che manca è un equilibrio che fa capolino di tanto in tanto ma viene subito rotto dalla troppa irruenza della voce che non è supportato adeguatamente dagli altri strumenti. 

Si sente la voglia di sfogarsi e di rivoltarsi verso la società moderna colma di quei “paradisi artificiali” che Baudelaire definiva come realtà illusorie, che scimmiottano solamente l’arte, ma qualche imprecisione di troppo nel cantanto e breakdown poco calibrati rendono il lavoro degli Sblain un misto di voglia di fare che si tramuta subito in un’entropia incontrollata. Il grande lavoro che attende il trio pugliese dovrà necessariamente focalizzarsi sul semplificare quello che si è prodotto con “paradisi artificiali” insistendo sulla pulizia delle ritmiche, parti fondamentali del genere, e sulla creazione di testi più asciutti e maggiormente riconoscibili.

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La recensione Paradisi Artificiali di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-15 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • rooster91 8 anni fa Rispondi

    Preciso che non siamo mai stati una cover band.