Filippo Dr.Panico Tu sei pazza 2016 - Cantautoriale, Punk, Pop

Tu sei pazza precedente precedente

Spirito punk, cazzeggio e caciara. Ecco Filippo Dr. Panico.

Lo spirito è punk. Con tanti saluti al pub-rock e alle sue escandescenze. Mera questione di etichette, nulla di più. Filippo Dr. Panico, al secolo Filippo De Lisa, vuole solo spezzare catene, al netto delle classificazioni di turno. Partendo da alcuni punti fermi: dalla libertà di cazzeggiare, persino di bestemmiare, di mettere al centro della propria cifra stilistica una manciata di pezzi poco inquadrabili, percorse da un cantautorato un po’ folle, anarchico, alcolista, caciarone. Devoto al karaoke. O a qualcosa che, in qualche modo, potrebbe somigliargli.

Spiegazione: “Tu sei pazza” nasce nel periodo in cui Filippo lavora al banco di una pizzeria d’asporto. Dove la radio è a palla e passa di tutto. Tutto davvero. Da Antonello Venditti a Massimo Ranieri, da Riccardo Cocciante a Marco Ferradini. E l’elenco è solo parziale. “Se bruciasse la città”, “Fuori dal letto nessuna pietà” e via così, di citazione in citazione, una dopo l’altra, fino a riempirne l’album. Un condensato di rock il più delle volte tirato, essenziale, immediato, sporco quando necessario, a tratti scheletrico, sgraziato il giusto. Chitarra, basso, batteria, quel po’ di sax e null’altro che possa scalfire la sua essenzialità. Che a volte si ritrova anche tra i testi: “Ci vorrebbe una notte”, scritta assieme al sodale Calcutta, al di là delle dovute proporzioni, è una sorta di nuovo “Quando verrà Natale”, del già menzionato Venditti: ovvero come mandare un titolo in loop. Quasi a voler nascondere piccoli colpi di genio, tipo “parlare con te è come piegare il foglietto illustrativo di un medicinale, sbaglio sempre uguale!”.

“Tu sei pazza” è un disco messo assieme con gioia e sregolatezza, e il pregio principale di queste dieci canzoni è la loro imperfezione. Poi il dibattito rimane aperto: sarebbe andata meglio con arrangiamenti e produzione più ambiziosi? Forse sì, ma poi si sarebbe perso lo spirito punk. Già, è un cane che si morde la coda. 

 

  

 

---
La recensione Tu sei pazza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-09 09:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia