Kalidon promo 2004 2004 - Gotico

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Gothic metal ? Non proprio . New Gothic rock , ecco il genere di cui Lord Kalidon , ambiziosamente , si dichiara messaggero, risposta altrettanto fosca ma più edulcorata ai paladini nostrani Novembre e Lacuna Coil , mentre immaginario e reminiscenze cine-letterario-musicali mi prospettano castelli arroccati abitati da fantasmi, antri delle streghe, spose sacrificate sull'altare, brughiere sepolte nella nebbia, ululati nelle notti di tempesta, cavalieri temerari dai cuori infranti sulla tomba dell'amata, prìncipi malefici a sorseggiare sangue da calici d'argento … microcosmo tetro suggestivo che il Signore titolare di un progetto avviato nel lontano 1991 si prende briga di mantenere vìvido , reinterpretandolo sulla base di sofferte esperienze personali sospinte da folate di vento gelido figlie del Romanticismo più decadente . E' il caso della seconda traccia del promo ricevuto in ascolto , "Green Fields" , struggente ballata dedicata a un amico scomparso rivestìta di sola voce , controcanti e chitarra acustica , interessante e intelligente perché se da un lato permeata di dolenti contenuti tipici della tradizione gotica , dall'altro risente di un certo cantautorato d'oltreoceano , segno che Lord Kalidon ha anche ascoltato , non solo prediletto . Il passaggio "You've lost your light to steal the tears of gold , hiding from the green fields of my soul , the rain will keep on going down , and our scars seems like a thorn , hiding from the green fields of my heart" testimonia una ricercata e probabilmente raggiunta ideale dimensione poetica . Il pezzo forte resta tuttavia "The Sweetest Poison" , ricordo di un amore finito che potremmo forse tradurre ne "L'Amaro Calice" , quasi un'opera al nero per intensità e durata , un portento di voce solista capace di spiegarsi su scale diverse e un arrangiamento hardarkrock davvero notevole , in un crescendo e diminuendo continui mai trascurati dalle gravi note di un organo che tanto ricorda un clavicembalo d'altri tempi . Liriche quali "Your heart is cold , I spent a lifetime in your eyes , I'll drink the blood of my new life" non suggeriscono esattamente atmosfere da luna park e zucchero filato , così come "Io non mori' e non rimasi vivo" , uno stralcio dell'incipit sullo spartito allegato al disco , quasi a dire che la morte è restare in vita . Lode a Lord Kalidon , comunque, perché solo chi ha passione e subisce il fascino di un mondo remoto può farsene portavoce e credere tuttora a quel Paradiso Perduto imperscrutabile ai più . Dal 1992 ad oggi il nostro ha prodotto una serie di demo ed ep : quanto gli auguriamo è coronare ogni sforzo con un cd .

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La recensione promo 2004 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-08-11 00:00:00

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