Nada Tutto l’amore che mi manca 2004 - Rock, Pop

Primascelta! Tutto l’amore che mi manca		precedente precedente

L'intensità rock della musicista toscana sotto l'occhio, prezioso, del produttore di PJ Harvey.

Lei è magnetica. E non sembri un'esagerazione. E nemmeno un incipit preso a saldo alla sagra del luogo comune. Perché Tutto l'amore che mi manca è un disco prima di tutto intenso, di un fascino per nulla discreto, suonato, scritto ed interpretato da una donna che potremmo avvicinare ad una sciamana. Una donna che ha trovato nella canzone, e negli stilemi del rock, la forma di espressione adatta a evocare sentimenti inquieti, sofferenze agitate, travagli concitati.

Nada ha affrontato un lavoro per certi versi difficile, sulla scia del precedente L'amore è fortissimo e il corpo no, usando la medesima intensità, la stessa potenza evocativa.

Reduce da un cambio di etichetta, a quanto pare indolore, la cantautrice livornese si è affidata alle cure del produttore di PJ HarveyJohn Parish, il suono si è fatto maggiormente scuro e le chitarre più affilate. Rimane il sospetto che il lavoro sarebbe stato altrettanto carico, almeno in termini emozionali, anche senza un nome così importante in studio. Sospetto che deriva semplicemente dalla furia interpretativa della Nostra – che sembra essere rimasta intatta – e dal suo modo di spingere le canzoni fino agli estremi.

La prova è tutta in una splendida Le mie madri, potentissima litania dal sapore iconoclasta, stranamente inserita come ghost track, anche se l'intero Tutto l'amore che mi manca è un autentico omaggio al potere abrasivo del rock, sia esso dispensato in canzoni dal sapore aggressivo, se non acido – Asciuga le mie lacrime, Piangere o no, la title-track e Quello che ho – che in termini di ballate narcolettiche – Proprio tu e Classico, con la partecipazione straordinaria di Howe Gelb.

Troppo facile tirare fuori il paragone con Patti Smith – e Lou Reed dove lo mettiamo? – o la stessa PJ Harvey, è senz'altro più sensato ricordare che Nada è parte fondamentale del patrimonio rock italiano. Teniamocela bene stretta, senza tutti i pregiudizi che il suo nome riesce ancora a portarsi dietro.

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La recensione Tutto l’amore che mi manca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-10-23 00:00:00

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