Need Her Liver NUNA 2016 - Stoner, Psichedelia, Grunge

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Un disco libero, interessante e bello sotto molti aspetti

Non ci vuole molto a lasciarsi affascinare da questo "Nuna" dei Need Her Liver. Basta mettere su la prima "Wall St." e dopo pochi secondi non si può non essere rapiti da un arrangiamento completo, complesso e colorato, dove leggiadre melodie di flauto traverso vengono supportate da un variopinto arpeggio di chitarra che quasi incanta.
Non fosse che di colpo come di schianto le leggiadre e soffuse melodie dell'introduzione si trasformano in un potente e graffiante riff di chitarra dai sapori desertici, con il fuzz che brucia nella chitarra supportato da una batteria scandita al millimetro. Così "The Mimic" e "Adam Nation" si fanno spazio a martellate stoner e creano la voragine nella quale cresceranno gli alberi melodici delle tre ballate successive, "Helen Of Troy", "Sex Ultimatum" e "Wackanal". "Apollo" ci riporta alla faccia più grezza della band ora, scartavetrata da venti desertici; si ripiomba poi in una ballata prima acustica e poi intrisa di psichedelia che è "Planet Bench", ultimo appiglio alla dolcezza della band in queste montagne russe sonore che spaziano davvero molto prima di attraverasre le ultime due tracce dell'album. Difficile individuare delle influenze precise in questo lavoro, che suona molto come un mosaico di di generi diversi e stili diversi. C'è molto stoner di stampo Stoned Jesus Kyuss ma anche molta psichedelia che li assimila ai Wolfmother qualche tono sotto.

Un disco libero, interessante e bello sotto molti aspetti; con un pizzico di fantasia basta lasciarsi trasportare dalla band fra i mendri di questo "Nuna" e fra le sue mille bellissime facce. Consigliato davvero a tutti.

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La recensione NUNA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-10 00:00:00

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