SIBIRKA La notte è meno nera dell' uomo 2016 - Rock, New-Wave, Indie

La notte è meno nera dell' uomo precedente precedente

Apocalisse di suoni per un album profondo come la notte oscura

"Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli" (Giovanni 12, 9). "La notte è meno nera dell'uomo", nuovo album dei SIBIRKA, non può essere affrontato con i normali strumenti della critica, vagamente definita, musicale. Infatti il disco è un tragitto, senza troppa speranza va detto, attraverso i baratri della psiche umana. Siamo, com'è ovvio che sia, nei dintorni del rock d'autore, uno shoegaze nerboruto e potente, tenuto insieme da testi mai banali, mai semplici, mai immediati ma (quasi) sempre di grande fascino. E l'inizio è così: tracotante ed arcaico, come un passo dell'Apostolo Giovanni. "Il Cantico del Fuoco" cita le monadi di Leibniz e lascia all'ascoltatore un'inquietudine che viene ancora più amplificata dal pezzo successivo, la disperata "Ombre": il ritornello, "Siamo solo ombre/ nell'oscurità" riecheggia, ancora una volta, la misteriosa ieraticità di un detto del tempo antico. 

Valentino Pagano, Marco Pagano, Riccardo Tammaro e Mauro Trio, imbevuti da plurimi riferimenti e filosofici e letterari (il titolo dell'album è mutuato da una frase del, bellissimo, romanzo di Victor Hugo "L'uomo che ride"), realizzano un'avventura sonica di ottimo livello. Forse il difetto vero (ma vera e propria cifra stilistica dei SIBIRKA) è la non-immediatezza delle canzoni che, per un ascoltatore distratto, si potrebbero molto facilmente rivelare un vero e proprio cimento piuttosto che un momento piacevole.

Tuttavia nulla è facile, nulla è luminoso, nulla è diretto nel mondo de "La notte è meno nero dell'uomo": l'orizzonte è sempre ottenebrato da nubi impenetrabili, con lapilli fumiganti che attraversano il cielo. La decima traccia, "Scende la notte", è di gran lunga la migliore creazione del gruppo: quasi riecheggiando i Bluvertigo dei tempi migliori, il ritmo è sensuale e decadente, le atmosfere sono corrotte ed affascinanti e il cantato è una litania che proviene direttamente dal profondo, dai baratri della nostra anima. Assieme ai SIBIRKA sprofondare non solo è più facile ma è anche più bello: l'Apocalisse al tempo dello streaming. 

 

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La recensione La notte è meno nera dell' uomo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-29 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • ange.pagano 8 anni fa Rispondi

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