Tiziano Bianchi Now and then 2016 - Jazz, Elettronica, Acustico

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Tiziano Bianchi gioca a carte scoperte. Siamo di fronte all'urgenza di un uomo di comunicare la propria disgregazione e la successiva rinascita.

«Questo disco inizia a prendere forma in un periodo particolare della mia vita, uno di quei periodi in cui sembra di avere perso la direzione e la vita diventa distante, quasi incomprensibile. Lavorare intensamente al pianoforte su alcune composizione si rivela il modo efficace di reagire». In queste sue note, il trombettista Tiziano Bianchi restituisce l'umore da cui è nato il suo disco d'esordio, "Now And Then" (uscito per IRMA Records e Pony Canyon). Ascoltando infatti il disco per intero ci si rende subito conto di avere a che fare con un'urgenza, cioè con l'urgenza di un uomo di comunicare la propria disgregazione e la successiva rinascita. Bianchi gioca a carte scoperte, e lo si intuisce fin dalla traccia d'apertura, cioè fin dalla prima dichiarazione d'intenti all'ascoltatore. Infatti nei venti secondi iniziali di "Instant Memories" ci imbattiamo unicamente nel suono della sua tromba che rivela, in questa presenza sonora non casuale, quanto necessario e intimo sia per lui il discorso musicale che sta intraprendendo.

Ma è un'altra sua nota che chiarisce il tema centrale del disco: «Durante quei mesi così intensi realizzo in maniera tangibile come tutte le esperienze del nostro vissuto non siano relegate nel passato, ma confluiscano nel presente e ne siano parte attiva». È questo un punto chiave: la rinascita è intrecciata al concetto di eredità. Ereditare, infatti, significa riappropriarsi del proprio passato, riattraversarlo e vivificarlo nel presente. È da questa terra inedita che Bianchi suona, ed è di questa sua nuova condizione che il disco parla. Ne è un esempio il testo recitato da Giovanni Lindo Ferretti ad apertura del brano "Now And Then".

Ovviamente non c'è rinascita ed eredità senza l'esperienza del dolore, perché è il dolore il luogo della formazione e della costituzione dell'individuo. Ecco che alle atmosfere più distese e speranzose di "Instant Memories", "Now And Then" e "Grease" si alternano brani ora più minacciosi e ora più drammatici come "Horses", "Artic Dust", la bellissima "The Sleep of Sorrow", "Through the Ages" e "Knives Out" (arrangiamento della canzone dei Radiohead), Con "Just a Love Affair" e con "Gymnopedie #1" (arrangiamento del brano di Erik Satie) la tavola periodica dei sentimenti è completa: entrano ora in scena, con la prima, la sensualità e, con la seconda, il tempo della leggerezza e della sospensione.

Con una formazione di base composta da quattro elementi (tromba, pianoforte, violoncello e batteria), Tiziano Bianchi dal territorio di cui è esperto, il jazz, si dirige, con abilità e senza forzature, verso territori apparentemente distanti quali quelli della musica ambient e della musica classica. E la bravura sta proprio nell'essere riuscito a tenere insieme le qualità timbriche differenti messe in campo.
Insomma, "Now And Then" non è un disco con il fiato corto, ma ha già una sua maturità, una sua voce e un suo sistema nervoso. È un disco che pretende che sia guardato negli occhi per poter rivelare tutta la sua espressività: «Look into my eyes. / It's the only way / you'll know I'm telling the truth» (Radiohead, "Knives Out").

 

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La recensione Now and then di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-13 00:00:00

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