Criminal Party La Revolution Bourgeoise 2016 - Psichedelia, Garage, Punk rock

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Dalla parte della gente, con la bandiera del punk-rock in mano

"Abbiamo anche dedicato un brano “Wasted life” a tutti gli imprenditori, che accerchiati dalle difficoltà economiche hanno deciso di farla finita". Partiamo da quest'affermazione rilasciata a mezzo stampa dai Criminal Party, storica band italiana punk-rock. Questa dichiarazione fa ben comprendere le finalità, prima di tutto ideologiche poi (forse) musicale, di questo album, intitolato non a caso "La Revolution Bourgeoise". Già perché, seguendo il filo rosso, quasi rosso&nero da simil-anarchici, del pensiero dei Criminal Party il disco si presenta con le fattezze di un compatto discorso in musica sulle difficoltà, al giorno d'oggi, non soltanto del cosiddetto proletariato ma anche della borghesia, specie la piccola-media borghesia, sempre più povera, sempre più in difficoltà, sempre più sola.

E così, con questi nobili scopi, con la volontà di un grido disperato per significare la presenza di un sottobosco palpitante di persone che tentano tutti i giorni di sopravvivere, noi sospendiamo il giudizio, il giudizio musicale. Non perché abbiamo paura di prendere posizione ma perché, molto probabilmente, l'unico modo per prenderla è proprio quello di non dare giudizi in merito ma evidenziare l'idea, molto forte, della band italiana. E pazienza, per una volta, se i presupposti musicali non sono solidi tanto quanto quelli ideologici. 

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La recensione La Revolution Bourgeoise di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-02-09 00:00:00

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