Cinqueventi Bright Light 2017 - Rock

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Bright Light è la volontà di fuggire al black-out della vita e porre rimedio al corto circuito dei nostri sentimenti.

"Bright Light" mette a nudo tutte le illusioni di un amore. Lo fa lasciando da parte l’odio e proponendo da ultimo solo l’incanto di ciò che rimane. Note e parole che ricordano un rapporto controverso attraverso una luce brillante capace di svelare le ombre, farle proprie e restituirle all’amore. Un rapporto unico che, nelle sue altalene di euforia-malinconia e nelle sue incompiutezze, risulta da ultimo completo e intenso. Di fronte alla separazione e alla mancanza non ci rimane allora che gridare, come sotto l’effetto di una scarica di adrenalina eccitante, per poi mettere da parte l'impulso e lasciare libero il pensiero.

"Let's get out of here, that's life, have no fear": abbiamo la necessità di correre via, fuggire e fare il grande salto, invece ci ritroviamo da soli, incatenati alla nostra bellissima consuetudineDomandiamo risposte e riceviamo silenzi. L'energia di apertura non tarda a divenire una pietosa preghiera e richiesta di attenzione scandita dal ritornello "Tell me, tell me the answer, tell me if you believe in my eyes"

Abbandonata la rabbia, l'irruenza della voce e le chitarre tirate, la voce e la melodia si fanno più dolci e immaginifiche. "Don't stop" dipana ogni controversia e ci mostra quella luce brillante che nei brani precedenti sembrava essere stata offuscata dal rancore. I Cinqueventi, ormai coinvolti nelle suggestioni della fantasia e del sentimento concludono con una mesto e sognante sguardo al passato e alle notti di lacrime e sospiri. 

L'album si apre con la necessità di ricercare un altrove e si conclude con la netta consapevolezza che non esista un altrove rispetto a ciò che ormai è divenuta la nostra ombra. I testi sono diretti, semplici, eppure mai banali, efficaci nell'evocare con poche parole una pluralità di sensazioni. I Cinqueventi riescono bene nel coinvolgerci in un percorso di luminescenze e ombre attraverso un sound molto definito, che su basi ritmiche dritte stende lunghe gittate di chitarre rock (e che a livello di arrangiamenti ricordano da vicino i Foo Fighters, basti sentire la open track "Walking alone"), su cui trovano spazio anche innesti più d'antan, con i synth che spaccano la compattezza delle chitarre, e una voce capace di dividere la luce brillante in tutte le sue componenti spettrali. 

In definitiva se volete fuggire al black-out della vita e cercare di porre rimedio al corto circuito dei vostri sentimenti, Bright Light è un ascolto che mi sento di suggerirvi.

 

 

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La recensione Bright Light di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-03-21 00:00:00

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