ÀleA Spleenless 2017 - Soul, Pop, Jazz

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“Spleenless” è un disco dalle tinte jazz, blues, soul e swing fatto d’improvvisazione musicale e testi importanti.

“Spleenless” è il disco d’esordio di Alea. E la scelta dei due nomi non è casuale. “Spleenless” è l’assenza dello spleen baudelairiano, della malinconia angosciosa della vita; “alea” racchiude in musica il concetto di casualità e improvvisazione.
Il disco, infatti, oltre ad essere stato registrato in presa diretta, si muove sostanzialmente su binari jazz, soul, blues e swing, generi che fanno dell’improvvisazione il loro pilastro. Le linee, però, non restano separate, ma si incontrano e si fondono continuamente nel corso dei brani.
I suoni di “Spleenless” sono curati, lenti e piacevoli, tra un contrabbasso, i fiati e le chitarre che sposano la voce in un matrimonio romantico dalle timide tinte chiare. A questo si affiancano testi importanti, scritti dalla stessa Alessandra Zuccaro, in arte Alea, che danno un sapore nuovo a tutto il disco, perché fanno di lei una cantautrice e dei brani piccoli racconti da ascoltare e su cui riflettere.
I temi sono personali, ma anche condivisibili: si va dalle riflessioni sul passato e sul presente di “Never better”, traccia d’apertura, al desiderio di evasione di “Relais”, passando per un’aperta dichiarazione d’amore all’arte della musica (“Musica”), arrivando alla necessaria fuga dallo spleen di “Non c’è pace” fino all’incertezza di “Cercando”. In tutto questo, s’intrecciano motivetti ironici e ancor più particolari: “Amore cercato” è una delle più belle ed è tratta da una poesia di Francesco Distante. Si fonda sul duetto tra la cantautrice e suo padre, oscillando tra dialetto pugliese e italiano. Il ritmo è orecchiabile e resta impresso sulla pelle anche dopo che il brano è finito, con quel ritornello ripetuto, ché è “meglio un amore pure d’inferno che un deserto che ti asciuga lento”. “Motivetto”, invece, è una filastrocca che con tratto ironico dipinge un insolito pifferaio magico incarnato da Alea stessa che canticchiando coinvolge tutti quelli che incontra, che non possono far altro che seguirla e cantare insieme a lei.

Insomma, il disco scorre sempre piacevole lungo tutti i nove brani. L’improvvisazione della musica, le note jazz, blues, soul e swing non distolgono l’attenzione dai testi, che danno al disco un valore aggiunto, facendo di Alea un’ottima autrice, oltre che interprete. Un disco camaleontico che si adatta ad ogni situazione: da ascoltare con le cuffie nelle orecchie assorbendone ogni parole, ma anche come sottofondo di una serata tranquilla tra amici.

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La recensione Spleenless di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-04-05 00:00:00

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