Suonano da più di dieci anni, e diversi cambi di line-up hanno plasmato il genere musicale principale discostandolo dagli originari parametri grunge: Il Vile segna uno spartiacque nella propria carriera artistica proponendo l'ep “Zero” per Habanero Factory e Made in etaly.
L'intento della band piemontese è conclamato, si può riassumere nella volontà di esplorare i territori dello stoner rock rinnegando gli stilemi tipici, i deserti e le distese d'asfalto: un genere acido ma al tempo stesso personale, e infatti le prime note di “Schiena di serpe” raggiungono l'obiettivo di disorientare l'ascoltatore; solo dopo il falso assaggio di tipico alt-rock è possibile capire il potenziale dei quattro musicisti, capaci di confezionare un prodotto gradevole ed al tempo stesso coerente. Sfrecciano rapidi i quattro episodi che compongono il disco, senza una potente Mustang ma pur sempre con “4 Cilindri per l'Inferno”.
C'è l'abilità originale di connettere un songwriting fatto di miti appartenenti ad un microcosmo originale e una musica “di genere” dall'impronta marcatamente artigianale, inedita in una scena fatta di composizioni molto compatte. Il Vile dimostra una bella carica esplosiva in attesa di prossimi sviluppi.
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