Turbo punk’n roll, con sferzate adrenaliniche di stoner (rimandi ai Kyuss) e garage hardcore. Imponente il sound che ne viene fuori: ritmi scattanti ed efficaci come la prima onda scatenata “Dark Mood”. Si segue con altri pezzi “tirati”. Suono grezzo e incazzato come i testi militanti che sputano rabbia: “Useless” stigmatizza lo stile di vita di chi segue il brand mentre “Pain in the ass” (for Silvio B.) è un’evidente condanna al sistema capitalista ed una critica spietata al nostro Presidente del Consiglio. Insomma 25 minuti che passano piacevolmente con un sound movimentato e pulsante. Intense le influenze punk-hardcore di questa band che nasce nel 2004 da un progetto di membri di Cosmogringos, Ohuzaru e Stillicidio. Pollice su.
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La recensione Hell Drive di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-11-20 00:00:00
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