'Junction' offre tutto quello che ci si può aspettare da un power duo strumentale, confezionato con ottimo tiro e qualche piccola incertezza
Dio salvi i power duo: l’essenziale rudimentalità della formazione a due, che sia batteria-basso o batteria-chitarra come quella dei toscani Dr.Thomas Asymmetric Orchestra, soprattutto quando declinata sul versante strumentale e più noise, permette il fluire libero e slegato dalle logiche della canzone o dal compromesso tra voci diverse, di tutte le possibili influenze e linguaggi che abitano mani e testa dei musicisti. In questo caso, “Junction” è, appunto, la giunzione in cui si incontrano una bella fetta delle sonorità della musica pesante degli ultimi trent’anni. Hard blues, math, noise, iniezioni di heavy funk, stoner e chi più ne ha più ne metta. A convincere senza esitazione sono sicuramente i momenti in cui tutto rallenta, per calcare sull’energia e sulla cadenza implacabile dello stoner, con un riffing che ricorda band come gli Electric Wizard, in versione meno funerea; sono gli stessi momenti in cui si prende un attimo di respiro, fra chitarre in clean e arpeggi dal sapore blues-psichedelico a là Kyuss, prima di un’apertura satura di distorsioni (’Question End Answers). Gli episodi dai ritmi spezzati, più tendenti al math, sebbene ricchi di spunti interessanti (’Rollercoaster Suite No.3’ ) mostrano un po’ la corda e rimangono godibili soprattutto grazie all’impronta blues o funk (’Spaghetti Brain, la risposta noise ai Calibro 35). Ad accentuare alcune debolezze è un suono che può essere migliorato, e stiamo parlando principalmente di quello del drumkit ma a anche di una chitarra a momenti un po’ asciutta, e qualche leggera incertezza nello svolgersi dei pezzi. Nel complesso, un buon disco per gli amanti della musica pesante strumentale, che sono disposti a barattare un po’ di pulizia per una buona varietà di atmosfere e un’ottima dose di energia.
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La recensione Junction di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-17 11:32:15
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