GINEVRA RUINS 2019 - Pop, Elettronica

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Ruins, il primo Ep ufficiale di Ginevra, è un miscuglio felicemente riuscito tra un emo pop, dalla palese matrice acustica, e surreali ed ipnotiche atmosfere elettroniche. Una prima prova d'autore.

Non c’è niente da fare, dai BIRTHH a Giungla passando per gli Any Other, in Italia, - se si parla di musica internazionale, in inglese- le ragazze sembrano avere una marcia in più.

Classe 1993, Ginevra è una giovane compositrice torinese. Ma se ascoltassi le sue canzoni senza conoscerne il background, affermerei senza troppe remore di avere a che fare con un’artista canadese o norvegese, in ogni caso, con un’interprete abituata alle foreste di abeti e ai laghi ghiacciati, dai natali prossimi al 66° parallelo.

Ruins, il suo primo ep ufficiale - sul quale ha messo le mani anche Francesco Fugazza, produttore fresco del recente successo a Sanremo con Mahamood- è un miscuglio felicemente riuscito tra un emo pop, dalla palese matrice acustica, e surreali ed ipnotiche atmosfere elettroniche. Cinque tracce in qualche modo assimilabili ai Daughter, così come ai Beach House o ad Anna Calvi, insomma, niente di assolutamente nuovo a livello globale, un lavoro, però, destinato a spiccare per arrangiamenti, peculiarità e raffinatezza in un Paese come il nostro.

Tanto per rendervi l’idea, immaginatevi una voce calda ed affascinante come quella di Lana del Rey -colpita da un improvviso attacco di “AsiaGherghismo”- coverizzare l’intero repertorio di Bon Iver. Una prima prova con i fiocchi che ci lascia ben sperare.

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La recensione RUINS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-21 16:42:00

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