Francesco Zappia Unfamiliar Air in Familiar Places 2019 - Pop, Folk, Acustico

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Se vi foste dimenticate dei Simple Plan Palm Down rinverdisce la stagione del pop-rock

Senza ombra di dubbio il pop-rock, uno dei generi dominanti tra la seconda metà degli anni Novanta e la prima degli anni Duemila, oggi non vive un momento brillantissimo. Eppure Palm Down aka Francesco Zappia in "Unfamiliar Air in Familiar Places" ha come obiettivo rinverdire la stagione in cui, praticamente in ogni dove, si ascoltavano i pezzi dei Simple Plan. Ed eccoci quindi di fronte ad un lavoro rotondo e molto "cristallino" e nelle intenzioni e nella realizzazione: "Bother", la terza traccia, in tal senso è illuminante. Si tratta infatti di una specie di "piccolo grande Bignami" della classica ballata pop-rock, un po' malinconica molto romantica, che il cantautore romano esegue senza alcun tipo di sbavatura, anzi proprio bene. Poi certo il genere in sé non è che offra chissà quali guizzi e quali picchi creativi, cosa per altro a cui lo stesso Zappia non pare così interessato. Infatti l'artista romano è sempre bene attento a non fare neppure un passo fuori dal suo "genere di appartenenza", dando così all'ascoltatore, giustappunto, un album molto consapevole di sé ma senza, quasi mai, una sorpresa. Tuttavia, per chiudere la nostra recensione in merito, "Unfamiliar Air in Familiar Places"  è un disco suonato e cantato molto bene che ci consente di fare un salto indietro nel tempo (anche se nessuno, in fondo, lo aveva veramente chiesto). 

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La recensione Unfamiliar Air in Familiar Places di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-09 08:06:00

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