Extravergine Umani, troppo umani 2019 - Pop, Indie, Dance

Umani, troppo umani precedente precedente

Un concentrato di alcol, storie d'amore effimere e ricordi agrodolci.


Gli Extravergine entrano a passo teso nel panorama musicale italiano con "Umani, troppo umani", album interamente autoprodotto nato- dicono- dalla voglia di divertirsi e di mettere in musica i "frutti del loro cazzeggio". Dal punto di vista musicale, "Umani, troppo umani" riprende i suoni e lo stile di quel cantautorato romano di ultima generazione à la CLAVDIO (senza la componente folk che lo contraddistingue). In primissimo piano troviamo infatti synth e tastiere, che vanno a comporre degli arrangiamenti vintage elettronici.

Ad aprire il lavoro troviamo "Foggia", brano che tramite una metafora calcistica va a far emergere il desiderio insito in ogni persona di trovare quell'amore capace di trasformare la propria vita di Serie B in una vita di Serie A. Segue "Anestesia", inno all'amore puro, incondizionato e libero da pregiudizi. La hit estiva arriva all'altezza della terza traccia, "Salsa", con i suoi balli di gruppo, le ascelle sudate e i venditori di cocco a fare da contorno a uno dei brani più riusciti del disco a livello musicale. Si sa poi, gli amori estivi sono spesso effimeri e lasciano spazio a ricordi agrodolci. Ed è proprio una storia d’amore fugace la protagonista di "Limoncé", la grande ballatona del disco.

Dopo una piccola pausa strumentale con "Interludio (ti penso sempre)", arriva "Negroni", nella quale il vuoto formatosi a seguito della fine di una relazione viene colmato con l'aiuto dell’alcol ("Ho paura che mi abbandoni, ma per fortuna ho il mio Negroni"). Se con "Salsa" gli Extravergine ci avevano regalato il classico tormentone dell'estate, con "Giubbotto" viene rovesciato il regime autoritario della hit estiva favore di quella invernale, il tutto condito da un beat reggae coinvolgente. A chiudere il disco troviamo "La gente come noi" e "Paradiso", una parentesi conclusiva dai toni leggeri e romantici.

"Umani, troppo umani" è un disco gradevole, nonostante sia carente di originalità in termini musicali (oltre ai synth e alle tastiere c’è un mondo- musicale- che si muove, su!). Siamo curiosi di vedere la prossima mossa degli Extravergine!

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La recensione Umani, troppo umani di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-30 16:59:02

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