Kazum (ex Muzak) s/t 2005 - Strumentale, Sperimentale

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Ho il cd tra le mani. Copertina buia , grigia, ambigua, di quelle che potrebbero trasmettere tanto se si è dotati di una ampia visione dei colori e delle immagini o niente se ci si aspetta la solita copertina con titolo bene in evidenza e soliti disegni e colori.

Ascolto il cd. Muzak è un progetto “parallelo” che differisce dalla quasi totalità delle intenzioni musicali esistenti ma mantiene dei canoni fissi che gli permettono di seguire il flusso canonico della musica ma con una certa distanza... parallelamente.

Musica vera. Un disco “coraggioso” nell’ uso di certi oggetti trasformati in strumenti musicali, deciso in molti punti, ma riflessivo e ipnotico per la maggior parte. Comincio a dare musica ai miei pensieri. Muzak è una colonna sonora. Pensate, riflettete, meditate, incazzatevi, rilassatevi. Nessun disturbo! Garantito. Suoni adatti e adattabili, melodie distorte regolarmente, strumenti irreali che suonano.

Tredici tracce forse troppo simili tra loro, ma dotate di una capacità assennata e un’atmosfera sapientemente nostalgica e rilassata, malinconica ed efficace, uno spettacolo di suoni e strumenti chiuso in quella copertina di cui sopra. Ho ancora il cd tra le mani, ma la mente altrove!

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-09-11 00:00:00

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