AlfieIn she could only remember my name2020 - Cantautoriale, Alt-country

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Alt-country da Roma con Alfie

Alfie, segnatamente la sua The blue hill, nona traccia di In she could only remember my name, irrompe in redazione un sabato pomeriggio di troppo temperature troppo miti per essere, soltanto, a febbraio. Eppure non abbiamo bene capito se fosse il termometro esterno o le liriche del cantautore romano a scaldarci il cuore visto che ci siamo resi perfettamente conto di come questo disco, seppur con qualche limite, sia davvero un bel disco. Infatti In she could only remember my name è un perfetto esempio di album alt-country, tradizionale e ortodosso quanto si vuole, ma suonato molto bene, cantato altrettanto e, soprattutto, scritto davvero con grazia, garbo e conoscenza dei propri mezzi. Ed è un po' questo il riassunto del lavoro di Alfie che ci ha davvero sorpreso: certo in alcuni punti, specie all'inizio, non tutto torna e l'eccessiva lentezza con cui carbura l'album potrebbe essere percepito da molti come un difetto.

Noi non l'abbiamo reputato chissà quale grande problema visto che l'intera gamma di emozioni che ci ha suscitato la chitarra e la voce di Alfie è stata quella di grande calma, rilassatezza, di quello spleen ma dolce che ti piglia a fine giornata quando il sole tramonta e il bicchiere si riempie di un po' di birra mentre l'aria si arricchisce delle parole degli amici di una vita. Potenza dell'alt-country e del meriggio inoltrato. 

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La recensione In she could only remember my name di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-23 08:07:58

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