"Unidentified Phenomena" di Mich Waves è una piccola e riuscita colonna sonora, perfetto accompagnamento per i nostri solitari momenti di insonnia notturna.
Nel presentare “Unidentified Phenomena”, il suo nuovo EP di cinque tracce, Mich Waves usa la frase: “Musica che faccio alle 3 di notte per calmarmi”; e in effetti questo effetto calmante, quasi terapeuticamente ansiolitico della musica lo si riesce a percepire tra le atmosfere dell’album, composto come una piccola colonna sonora per i nostri momenti di insonnia notturna.
Si comincia con la rilassante “Rooftops”, brano di stampo chillwave costruito con quella peculiare morbidezza quasi soul che solo i producer di elettronica da cameretta riescono a raggiungere; si passa poi a “Pressure”, forse la canzone migliore del disco, nella quale un delicato arpeggio di chitarra introduce l’unica voce cantata –femminile– dell’album, per poi tramutarsi in un beat caldo e notturno, dando vita ad un ottimo pezzo in bilico tra indie e dream pop. È quindi la volta di “I’ll Get There”, annebbiata vaporwave costruita attorno ad un campionamento che ripete quasi ossessivamente la promessa contenuta nel titolo. Giunti a questo punto il pezzo successivo, “Error 404”, suona tristemente fedele al proprio titolo: la sua aggressività simil-dubstep non si amalgama bene al contesto rilassato e chill creato finora, finendo per risultare troppo estraneo. Con la quinta traccia il disco si avvia alla sua degna conclusione: “Sbohem” è un pezzo molto più pompato dei precedenti, nel quale i synth creano in poco più di due minuti un’atmosfera cupa e allo stesso tempo adrenalinica, una fuga notturna in una città deserta.
Complessivamente, “Unidentified Phenomena” è un disco riuscito, che scorre quasi senza intoppi, e che ci fa navigare placidamente lungo il flusso onirico progettato dal suo creatore.
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La recensione Unidentified Phenomena di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-28 16:51:04
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