Diodato Che vita meravigliosa 2020 - Cantautoriale, Pop, Pop rock

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Il disco di Diodato non parla solo di amore: è un racconto a 360° di quotidianità, politica e vissuto personale. Con un voce che brilla nello scenario musicale italiano.

Sanremo dà Sanremo toglie, e in questo caso ha dato tutto quello che un artista come Diodato si meritava da tempo, un ascolto approfondito e l'attenzione mediatica per una delle voci italiane più belle in circolazione. 

Una vita meravigliosa è il quarto album in studio del cantante, mixato e prodotto da Tommaso Colliva; Fai Rumore, il brano che lo ha portato alla vittoria sul palco sanremese con le musiche scritte da Edwyn Roberts, rientra tra i brani di questo nuovo progetto. 

Una produzione ricchissima, orchestrale che si fonde perfettamente con l’estensione vocale del cantante, libera di potersi esprimere nella sua potenza, traccia dopo traccia. Pop fatto in maniera intelligente ed oculata, accompagnato da testi che vanno in profondità, raccontando storie personali, di vita quotidiana, vicine alla nostra tradizione cantautorale. 

Fino a farci scomparire racconta la fine di una relazione, vissuta sulla propria pelle, dove Diodato racconta la sua visione dell’amore che, alle volte, non ha risvolti positivi. La reference è Across the universe dei Beatles, nello specifico John Lennon. 

L’ispirazione è un attimo che va colto nelle situazioni più inaspettate: La lascio a voi questa domenica nasce da un fatto realmente accaduto al cantante in una domenica passata su un treno, di ritorno a Milano: “Qualcuno si è buttato sotto un treno nella stazione di Cattolica, sarò stato un pazzo, un disperato depresso da questa domenica”, un inno che partendo da tematiche sociali racconta la politica dei nostri giorni con un ritmo sostenuto e scanzonato. Alveari fa un salto nei synth degli anni '80. 

Stesso discorso per Il Commerciante che parla di un incontro e di un "banale" olio di un motore  “Ho incontrato un commerciante vecchio stile e ora gli scrivo una canzone”. Le storie da raccontare per Antonio possono nascondersi nelle piccole cose, quelle che ti passano sotto gli occhi, che magari neanche te ne accorgi: scovarne un significato collettivo è proprio una delle sue forze testuali.

Se pensavate che con Fai Rumore vi si fosse spaccato il cuore a metà, vuol dire che non avete ancora ascoltato Quello che mi manca di te dove tra "viaggi stellari e vecchi amori" è la perfetta sceneggiatura di un amore che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita. 

Le chitarre non sono morte, almeno per Antonio, che in questo continuo tripudio di strumenti musicali ha voluto dedicare un brano al genere preferito dei nostalgici: E allora faccio così è la chitarra nella sua essenza.  

La musica di Diodato è narrazione allo stato puro: puoi chiudere gli occhi e immaginare la tua stessa storia filtrata dalle parole di Antonio, i suoni e le parole diventano immagini, come stessi guardando uno di quei film che ti danno una morsa allo stomaco una volta che partono i titoli di coda.

Non è un caso infatti che il brano che dà il titolo al disco sia anche la colonna sonora de La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek e alla mente torna subito Capossela o Sergio Cammariere. Un disco che merita un ascolto dall'inizio alla fine, con alcuni brani che ti rimangono addosso al primo ascolto ed altri a cui bisogna dare una chance in più. Hai fatto un gran bel rumore, Antonio.

 

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La recensione Che vita meravigliosa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-20 11:20:00

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