Onceweresixty The Flood 2021 - Lo-Fi, Psichedelia, Alternativo

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Nove tracce suggestive e stranianti, con le sonorità che si aggrovigliano in un universo sonoro psichedelico, sognante e inquieto.

Tramontato il progetto dei Mr60, Marco Lorenzoni e Luca Sella hanno deciso di intraprendere una nuova avventura musicale sotto il nome di Onceweresixty. Con l'ingresso in pianta stabile del chitarrista/sassofonista Enrico Grando, la direzione intrapresa è quella di uno psych-pop in cui i suoni freddi e gli arrangiamenti scarni sostituiscono le atmosfere synth-pop precedenti, con uno sguardo attento alla realtà attuale.

Così nasce questo primo lavoro, The Flood, un fiume sonoro che si lascia alimentare da suggestioni dream pop, dal rock alternativo anni '90 e da atmosfere disturbanti e contorte. Sulla scia dei Pavement e dei Low di un tempo (ma con un occhio di riguardo pure ai Notwist di Neon Golden), la band veneta ci propone nove tracce morbide e psichedeliche. Si parte con i sani principi rock di "All I Want" ma si finisce subito nel tunnel psichedelico con "Take Me Home"; la successiva melodia contorta di "Summer" ci apre le porte di "Six Six Sixty", una stanza sonora claustrofobica in cui David Lynch fa aperitivo con i Velvet Underground. Le atmosfere sognanti di "Rocksong" fanno riemergere le migliori suggestioni nineties, dagli Slowdive ai Dinosaur Jr., facendo sembrare la title-track un pezzo dei Coldplay, ma sotto anfetamine. La chiusura rumorosa e asfissiante di "Antipopsong" è il manifesto sonoro di questo disco, che si lascia sperimentare ma è capace di consolidarsi, cade nel vuoto e si rimette a volare, sempre al momento giusto.

Gli Onceweresixty producono uno dei dischi più suggestivi e provocatori di questa stagione musicale targata 2021. Un lavoro senza compromessi che va a ritagliarsi il suo posticino di perla assoluta del nostro rock indipendente. Il trio vicentino fa esattamente quello che una vera rock band di oggi dovrebbe fare, aprire universi sonori inediti e decostruirli, stravolgerli, ricomporli e infine distruggerli, lasciando l'ascoltatore in balìa di un sano stupore. Stranianti, sognanti, ansiogeni, inquieti. Una fotografia del presente grigio che viviamo.

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La recensione The Flood di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-25 09:45:00

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